Classifica complicata, molto corta, compagini agguerrite, nessuno che voglia retrocedere e mollare un colpo. Questo campionato sembra non iniziare mai. Di solito si dice l’esatto contrario, cioè che sembra non finire mai. Ma questa stagione è decisamente diversa.
Ogni partita vinta è una briciola rosicchiata a quella fetta di pane così succulenta che è la classifica. Una canzone che adoro recita “allontanare ancora un po' le responsabilità, come una crepa in una barca che prima o poi ti allagherà e sarà forse troppo tardi per rimediare” … ecco … noi dobbiamo continuare a fare punti, per evitare che la nostra imbarcazione prenda acqua e vada a picco. E il lavoro è ancora tanto e faticoso. E le responsabilità da prenderci sono e saranno tante.
Ma ciò detto, il campionato finora giocato dai Cavalli di Razza di sicuro dà soddisfazione e il sudore lasciato sul parquet ha dato indietro altrettanti punti in classifica. Siamo ancora li, nella media zona, quella di chi con due vittorie può decollare sopra le nuvole dell’Olimpo e con due sconfitte può crollare agli inferi. Classifica corta, che fa tribulare, ma ci permette anche di assaporare sempre più l’ottimo lavoro che Coach Ambrosi & Co. stanno portando agli occhi di tutti.
Nulla da dire alla squadra, anche se sabato avrebbe potuto dare di più in termini di carattere. Unico leone in campo, a mio avviso, Jankovic Marko, che ha giocato una partita eccellente, unendo alla tecnica e tattica messa in campo da molti, il carattere grintoso di pochissimi. Gli altri hanno giocato del buon volley, alternandolo a défiances che di sicuro non si addicono al nostro splendido gruppo.
Serve un pelo di verve in più, una cinica e fatale cattiveria che permette di chiudere un set quando sei sopra di 6 punti. E mi permetto di aggiungere un consiglio a chi sta facendo, con sacrificio, tanta panchina in questa stagione. Quando si entra bisogna essere incisivi, bisogna giocarsi quella chance come se fosse l’unica del campionato, altrimenti sarà sempre più difficile conquistarsi il campo a discapito di chi non sta giocando nelle sue corde.
Io per primo, nel derby contro Villafranca, quando sono entrato al servizio e ho sbagliato il secondo mi sono infuriato con me stesso, perché se il mister in quel momento pensa “ora metto Pozzani perché salta a tutto braccio e può mettere in difficoltà la ricezione avversaria” e io disattendo queste aspettative, la volta dopo ci penserà due volte prima di fare tale scelta.
Per cui, compagni di panca, chi entra per la battuta, batta senza remore … chi entra per il muro, metta le mani in gola all’avversario … chi entra per la ricezione, sedere basso e doppio più … chi entra per l’attacco, palla intelligente di sicurezza, magari un mani fuori, invece che una futile semi-diagonale in zona 6 troppe volta murata in B2.
E chi è in campo, non si senta forte del fatto che qualche errore di troppo gli viene perdonato e nel rispetto di chi soffre senza giocare, tiri fuori le palle e l’intelligenza che ci si aspetta dal sestetto base.
Tutto ciò solo come consiglio e non come critica. Perché iniziare il girone di ritorno con una vittoria è sempre e comunque una grande soddisfazione. E il gruppo sta facendo grandi cose.
Una alla volta, Cavalli Ripartiti, una alla volta.
E avanti così.
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