La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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lunedì 29 maggio 2017

Il giorno dell'aquila o della civetta?


"...Tirate fuori gli hashtag figli di troia...."

 




Bene, parto da questo, perché se nell’ultimo mese ho finto indifferenza, ci sono affermazioni che meritano un riscontro doveroso. Mi hanno insegnato che chi perde tace e chi vince festeggia e fa gli sfottò. Ma a tutto c’è un limite e tale limite si chiama rispetto. Leggere certe affermazioni mi fa pensare che anche l’ambiente del volley si stia avvicinando sempre di più a quello del calcio. E non mi sta bene.

E lo dico io, che alla gara di andata ho bestemmiato sugli spalti contro i miei giocatori, in un momento di rabbia e, giustamente, mi sono scusato con il pubblico di casa seduto accanto a me, che non ha apprezzato. Mi sono scusato, perché i toni erano divenuti irrispettosi, seppur non fossero contro gli avversari.

Ergo tiriamo fuori un hasthag soltanto: hashtag complimenti.

Egregio Signor Giacomo Frison #complimenti.

Egregio Dottore Edoardo Trovò #complimenti.

#complimenti per la stagione davvero di alto livello che la tua squadra ha saputo sostenere, vincendo la maggior parte delle partite meritatamente, affermandosi indubbiamente come la seconda formazione più forte del campionato di serie C. Chapeau.

#complimenti per aver saputo postare foto ironiche dopo averci eliminato dalla semifinale playoff, ci stava e abbiamo sorriso tutti.

#complimenti per aver saputo postare foto e hashtag divertenti, citandoci anche quando avete vinto partite contro altri avversari (non contro di noi), ma anche questo poteva starci, dato l’antagonismo durante l’anno.

#complimenti al vostro dirigente, che si è preoccupato di correggerci quando abbiamo sbagliato a scrivere il nome della vostra squadra in un post che non si rivolgeva a voi (e comunque chiediamo venia per l’errore), ma non si preoccupa di educare i suoi atleti allo sport.

#complimenti al vostro capitano, contro il quale ho giocato svariate partite nella mia vita e che ho sempre reputato una persona di sport, che nonostante il suo ruolo, non interviene a moderare le vostre euforie estreme

#complimenti al vostro allenatore, che vi lascia esprimervi liberamente sui social, offendendo giocatori e società terze, insultando avversari e sporcando una stagione che altrimenti era davvero da incorniciare.

Concludo, sottolineando che per Mestino ho sempre avuto un grande rispetto, per ciò che questa piazza ha espresso e, probabilmente esprimerà ancora, per la pallavolo veneta. E questo rispetto per tale regione del volley, che spesso è stata fonte di dolori sportivi e sconfitte per me, non morirà oggi per colpa di due mezzi giocatori.  E il nostro tifo, i nostri cori e i nostri hashtag non si sono mai rivolti a voi, ma erano incitamenti per noi e noi soltanto.
Di contro, vi esorto, cari Signori Frison e Trovò a fare due cose: la prima è di andare a vedere cosa ha organizzato il FresKo Volley negli ultimi anni per la pallavolo veneta, così magari un po’ di rispetto vi torna nei sentimenti.
La seconda, è di andare a leggervi un tomo importante, che mi ha insegnato tanto, vale a dire “Il giorno della civetta”, romanzo di Leonardo Sciascia. E ve ne riporto un estratto, già citato in passato nel mio blog:

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…»

Vi auguro ogni bene, soprattutto di giocare come titolari indiscussi nella prossima stagione, così magari troverete un po’ di serenità.

E ora, scatenatevi sui social, ma se volete, io sono Francesco Pozzani, per tutti il Pozzo, presidente del FresKo Volley e resto a vostra completa disposizione (troverete facilmente sia la mia mail che il mio cellulare). Se siete uomini, alzate il telefono e dite le cose in faccia.

A presto, avversari di mille battaglie. Auguri per tutto.

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