La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

Cavalli statistici: i reali click al blog!

Vai a vedere i risultati e la classifica!!!

domenica 24 febbraio 2013

16/02/2013 - 16° Giornata Campionato di Serie C masch. - Girone B

La Piave Volley vs. FRESKO EST VOLLEY                   1-3              ( 27-25 / 20-25 / 16-25 / 22-25 )


NCG Fresko Est Volley: n.1 Pozzani (n.e.), n. 2 Fantoni (K) (pt. 4), , n.4 Bona Veggi S. (n.e.), n. 5 Veronese N. (pt. 22), n. 7 Martinelli F. (pt. 12), n. 8 Marchi F. (pt. 1), n. 9 Hueller A. (pt. 17), n. 10 Jankovic M. (1° lib.), n.11 Caliari C. (pt. 5), n. 12 Alloro E. (pt. 1), n. 13 Castagna M. (pt. 13) - All. Ambrosi C.

Assenti: Gugole S., Marinelli L.








PalaStalattiti - Farra di Soligo (TV)

Nella settimana in cui le stelle che contano sono solo cinque (mesto riferimento alla tristezza politica che attanaglia il nostro Parlamento e alla rabbia popolare che avanza...), anche il nostro firmamento vede qualche schiarita, dopo la brutta batosta di Coppa Veneto.
Il riposo di Zané, che ora dunque ha una partita in meno giocata rispetto a noi, ci rimette primi in classifica, per un paio di punti, ma sappiamo bene che non significa assolutamente nulla.
Zané è bella, Zané è forte, Zané è buona. Hip hip hurrà per Zané. E a dimostrazione di questo vi organizziamo pure la finale di Coppa Veneto. Che signori siamo...
Ma qui si parla di Campionato, la Coppa ormai è cosa degli avi.
Il Campionato attende solo un passo falso di qualche big. Agorà ne ha già fatto mezzo sabato scorso, perdendo una partita sulla carta facile con Caorle.
Ma ci sono ancora 7 partite da giocare prima della fase play off e tutti gli scontri diretti ancora da vedere. Questo significa che la strada è lunga, tortuosa e ripida.
La squadra sabato sera è apparsa inizialmente affaticata e un po' abbattuta, infatti il primo set lo si perde ai vantaggi. Poi, in contemporanea, noi ci mettiamo un po' più di voglia e loro calano nell'attenzione, mostrando alcuni limiti che li hanno relegati in fondo alla classifica.
Nulla di fatto, ma tre punti in più in cascina. Diciamo che l'obiettivo salvezza dichiarato a fine stagione ai media, ora è matematicamente raggiunto. Vediamo se la speranza di fare qualcosa di meglio diventerà concreta o meno.
Di sicuro teniamo gli occhi bene aperti in questa fase di campionato, specie la settimana prossima, quando Belluno verrà al PalaMojito, tronfia dei 2 punti che ci hanno strappato all'andata.
Una alla volta, Cavalli sornioni, una alla volta.
E avanti così.
Che a 40mila metri, non si sente più il chiacciericcio fastidioso della settimana scorsa.

venerdì 22 febbraio 2013

Sabato si mangia? Pizzeria La Lanterna



PIZZERIA LA LANTERNA

V. CAL NOVA 15
FARRA DI SOLIGO (TV)

347 6516027




 
menù pizza base: pizza + bibita o birra + caffé = euro 12,00
menù pizza de luxe: pizza + bibita o birra + dolce + caffé = euro 15,00

Coppa Veneto: gli articoli dal sito FIPAV VENETO



Il penultimo ostacolo è stato superato; ora per quattro rimane soltanto un sogno da realizzare, ma per due resterà tale. Sono andate in scena tra martedì e giovedì le gare di ritorno delle semifinali di Coppa Veneto, Trofeo Mikasa; in tre gare su quattro dei due tabelloni, si ripartiva da una situazione di sostanziale equilibrio dopo i tie break dell'andata.

Maschile.
Partiamo dal secondo atto di Us Juvenilia - Therm Is Volley Paese, con i padroni di casa chiamati a rovesciare il 3-2 subito in terra trevigiana; ebbene, gli arancioneri hanno compiuto la rimonta, portando a casa martedì un 3-0 netto soltanto nel secondo parziale. Già, perché il primo è un'autentica battaglia, dalla quale usciranno vincitori i patavini per 29-27. Il ko subito affossa gli ospiti, letteralmente maltrattati al rientro in campo con un 25-16 che sa di resa, certificata dallo Juvenilia con il fotofinish del terzo periodo: 25-23. L'Olimpia Zané, capace di andare ad espugnare il Palasport di Colognola ai Colli, tana del Fresko Est, sigilla la qualificazione con il 3-1 casalingo di mercoledì. Match strano, perché nel primo periodo lo Zané porta a casa un 25-21 al quale i veronesi replicano con un imponente 17-25 che avrebbe potuto girare l'inerzia della qualificazione; paradossalmente, invece, proprio appena ristabilita la parità la truppa scaligera si perde in un 25-8 che da il là al trionfo vicentino, archiviato alla voce "vittorie" dal 25-20 del quarto set.

Femminile.
Si ripartiva da un 3-2 anche nel derby tra Thermal Volley e Monselice Pallavolo Femminile, che dopo aver sfruttato il fattore campo nel tie break del 7 febbraio, mercoledì ha piazzato la zampata decisiva anche al Palaberta di Montegrotto Terme. Il match di ritorno ha riservato equilibrio soltanto nei primi due set: Monselice getta le basi per la qualificazione con il 22-25 di partenza, ricevendo subito la risposta delle locali, che riportano il conto dei set in parità grazie al 25-19 del secondo. Ma il destino accomuna, con un filo di una settantina di chilometri da Zané a Montegrotto, il Thermal e il Fresko Est; già, perché invece di far pendere l'ago della bilancia dalla propria parte, la vittoria del set numero 2 anestetizza le sampietrine, che cedono il terzo con un -11 al quale fa seguito il 16-25 che chiude definitivamente il discorso. Discorso che sembrava già archiviato dopo il match d'andata tra Fc Volley e Brunopremi.com Bassano, con le vicentine che sbarcavano giovedì alla Mantegna di Cittadella forti del 3-0 del PalaBruel, e capaci di replicare il successo dell'andata nei medesimi termini; la matematica qualificazione arriva col 22-25 del set d'apertura, ma le bassanesi fanno le cose in grande, portando a casa anche il secondo con un 13-25 a senso unico. Nel terzo si ritorna a vedere un po' di equlibrio, ma a spuntarla sono ancora le ospiti, che chiudono lo 0-3 con il secondo 22-25 di serata. Vai alle gare

giovedì 21 febbraio 2013

Dedicato all'Uomo del Parquet



Come diceva Friedrich Nietzsche ne “La gaia scienza”: «Il mondo è divenuto ancora una volta per noi “infinito”: in quanto non possiamo sottrarci alla possibilità che esso racchiuda in sé interpretazioni infinite».

È tempo di tornare a scrivere. Acclamato in quanto non ho scritto l’articolo della partita come piaceva, come si voleva, come si pensava, come ci si aspettava. Ma dico, a te, uomo del parquet, a te che mi leggi ogni lunedì, a te che non aspetti altro che il mio articolo per burlarti con gli amici di ciò che scrivo, dico a te: ma trovi che quando noi si perde, non scriva in merito alle sconfitte? Beh, ti sbagli e questo blog ha un archivio pieno zeppo di articoli inerenti le sconfitte. E allora? Cosa reclami? Devo rendere conto a te del mio umore di stamani? Hai capito la frase di Nietzsche che ti ho dedicato? Lo sai che Nietzsche si legge Nice?

Scrivere sul mio blog. Che forse era mio agli inizi, ma che ora è divenuto un blog da centodiecimila click, letto in tutta la regione Veneto, persino da Gino il Talebano, che non può più farne a meno e si arrabatta nel cercare di innervosirmi con commenti anonimi, con frasette senza senso e senza senno che si perdono nell’etere della censura, obbligata verso chi offende e/o non si firma.

Scrivere nel luogo che mi sono ritagliato, conquistato con il tempo e la fatica e con l’ardore del sentimento che decanto. Nel bene e nel male. Scrivere per fare chiarezza. Scrivere per analizzare, sintetizzare, cogliere l’essenziale, fissare quello che sfugge, fermare quello che fugge.

Scrivere per scrutare dentro me stesso e dentro il mio gruppo di compagni, che a lungo andare per forza di cose divengono anche amici, senza ipocrisie ed eliminare quello che di superfluo si è andato stratificando nel corso del tempo, mirare all’essenziale con cristallina lucidità e ritrovare il senso che era andato smarrito.

Scrivere per vivere. Vivere da uomo e da giocatore. Scrivere da giocatore e da uomo.

Scrivere per delineare una mia personale tavola dei valori, che non è necessariamente quella di tutti i lettori; scrivere per ritrovare i punti cardinali necessari ad orientare me stesso e a trasmettere ai miei compagni di squadra la forza, la tenacia, l’umiltà e il coraggio necessari ad affrontare la vita con tenacia. Non che sia facile, non che mi riesca sempre o spesso: ma ci provo. Dico a te, uomo del parquet, tu ci provi? Tu che hai giocato contro di me, tu che hai giocato insieme a me, tu che giochi ogni sabato con me, tu che non lo sai ancora ma un domani giocherai al mio fianco … tu … ci provi?

Scrivere, infine, per reagire alla barbarie, al vuoto totale di valori e al degrado morale, sociale, politico e culturale che ci sommerge in tutti i settori, dal lavoro, alla scuola, alle istituzioni, fino anche allo sport.

Scrivere come atto individuale e solitario di ribellione, se vogliamo come atto politico, nei confronti di una società che celebra l’ignoranza, l’egoismo sfrenato, l’arroganza e la sopraffazione come valori supremi. Una società in cui, per usare le parole di Sciascia, “gli ominicchi, i pigliainculo e i quaquaraquà” dominano incontrastati.

Sono rimasto per mesi quieto, perché scrivere quello che si pensa o che si prova non è giusto, non è facile, non è bello. Perché se taci tutti ti vogliono bene. Perché se non entri nel mio orticello, io lascio stare il tuo. Vivi e lascia vivere, scrive qualcuno, senza nemmeno sapere cosa significhi, manco fosse un fun dei Ghost. Vivas et relinquas.

Scrivere. Ma per chi? Per cosa? Per che?

Io scrivo su un blog, che è si il blog dei Cavalli di Razza, ma è un blog privato. Non è un sito ufficiale, bensì un blog ufficioso, con tanto di disclaimer pubblicato. Per entrare nel blog devi cercarlo in internet, sapendo cosa cerchi, devi volerci entrare, devi essere desideroso di leggere ciò che scrivo. Devi possedere quella curiosità che ti fa superare il fatto che non mi sopporti e che hai voglia di commentare le mie parole, giudicare il mio blog. Ma lo leggi. Tutti i santissimi lunedì. E non solo tu. Tanti come te. Tanti piccoli Talebani.

Adesso, ho deciso reagire, di ripartire da me. L’occasione della svolta, troppo a lungo nell’aria e rimandata, mi è stata offerta ieri sera da una partita di semifinale di Coppa Veneto che è andata decisamente male; da un corto circuito fisico e psichico di gruppo, un blackout che costringe all’errore anche sulla palla semplice, una situazione in cui il cervello ti va in pappa e lasci spazio all’avversario. Permettendogli di vincere un set lasciandoti a 8. Un avversario perfetto, che ha attaccato senza errori, che ha difeso alla morte, anche quando era nettamente sopra. Un avversario, che come ho chiaramente scritto, è l’indiscussa prima della classe, capolista di campionato e finalista di coppa. E non è un caso.

Ma questo mi impedisce di scrivere del loro pubblico o del pubblico di altre squadre? Questo mi impedisce di parlare di eventi in campo o fuori dal campo così come li ho vissuti io, magari anche in modo sbagliato, ma con i miei occhi?

No, nulle me lo impedisce e me lo impedirà mai. E allora lo fai. E rimani solo, a fare i conti con te stesso, in modo duro e spietato. Ma con la testa alta, perché non hai nulla di cui rendere conto a nessuno.

Sono sempre stato convinto del grande valore terapeutico che la vittoria nello sport ha sulla psiche del giocatore medio. Non è infatti un caso che questa società psicotica tenda proprio a rimuovere dalla mente la sconfitta, con appena un paio di risultati positivi. Per evitare che uno si fermi a pensare e riflettere su come, in pochi minuti, si potrebbe tornare a perdere. Perché nessuno ha mai vinto in eterno, non è possibile, il ciclo prima o dopo di chiude e dopo una splendida giornata di sole estivo, arriva prima o poi una buia e fredda nottata invernale.

La sconfitta ha in sé qualcosa di profondamente rivoluzionario e destabilizzante per un gruppo, un po’ come l’amore. Manda in frantumi tutto, ti sconvolge la mente e il cuore. Follia affiancare il concetto di sconfitta a quello dell’amore? No. E ben lo sanno coloro che hanno perso partite importanti, come una finale di Coppa o un partita dentro/fuori in campionato a fine stagione.

Per fuggire al vuoto della sconfitta ognuno ha il suo modo, io mi son rifugiato nel volley più di prima, così come altri si attaccano alla bottiglia. In tanti, in troppi lo fanno. In tanti mollano. E altrettanti parlano e basta, senza smazzarsi per il volley. Io mi sono stufato. Tu che parli cosa fai per il volley? Giochi? Bravo e poi? Cosa organizzi? In cosa dai il tuo contributo? Parole, parole, parole…

Sono nauseato dal chiacchiericcio petulante e inconcludente dei tanti che su Facebook cercano di esorcizzare il proprio vuoto esistenziale nascondendosi dietro frasi banali e stereotipate che girano, come quelle che si leggono anche stamattina sulle bacheche di alcuni; mi sono rotto le palle di una società la cui massima espressione di creatività ed espressione individuale è fare l’(I like) su Facebook di qualunque cazzata venga proposta dal primo imbecille, voci che urlano inascoltate nella tempesta. Mi sono fracassato gli zebedei. Zero creatività, zero sentimento, zero flavour. Reagite, fate sentire la vostra voce, metteteci qualcosa di vostro in ciò che scrivete.

Te lo apri il tuo blog? Vuoi scrivere di te, di ciò che senti, di ciò che vuoi, di ciò che provi, dei tuoi sentimenti sportivi e non, di come stai, di cosa sogni? Sei in grado di metterti in gioco? Ce la fai? Perché se non ce la fai, è inutile che giudichi e/o commenti ciò che faccio io. È inutile che passi le ore sul mio e fai salire i click, perché mi fai solo che un piacere. Amico del parquet.

Il tempo dei vari “Gino il Talebano” deve finire.

Concludo con le parole di Leonardo Sciascia in un suo celebre romanzo, Il Giorno della Civetta, dedicandole a te, Uomo del Parquet. Con la speranza che pure tu, da domani, inizi a metterci la faccia.

«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…»

12/02/2013 - 20/02/2013 - Semifinali di Coppa Veneto






ANDATA:
FRESKO EST VOLLEY vs. Olimpia Zané 2-3
( 31-29 / 26-28 / 30-32 / 25-18 / 5-15)

RITORNO:
Olimpia Zané vs. FRESKO EST VOLLEY 3-1
( 25-21 / 17-25 / 25-8 / 25-20)



NCG Fresko Est Volley: n.1 Pozzani, n. 2 Fantoni (K), n.3 Marinelli L., n.4 Bona Veggi S., n. 5 Veronese N., . 7 Martinelli F., n. 8 Marchi F., n. 9 Hueller A., n. 10 Jankovic (1° lib.), n.11 Caliari C., n. 12 Alloro E., n. 14 Gugole S. - All. Ambrosi C.



Giochi vinci. Giochi perdi. Giochi. Se giochi...
Non c'è nulla da scrivere, se non che ha vinto la squadra più forte. Fisicamente, tecnicamente e tatticamente. Noi abbiamo giocato i primi due set. Poi nebbia in Val Padana...
Zané quest'anno è decisamente la squadra da battere. Onore ai vincitori. E noi adesso siamo una delle tante...
E un grazie a tutti coloro che ci hanno creduto.
 
 

martedì 19 febbraio 2013

Che la posta dell'Olga vi colga!!!


Me ciama ieri quel tacabriga del Sinda: "Bomba sganciata sul blog dagli amici padovani" el me dise. Io avevo la testa da un'altra parte e hò capìo bìgoli invece che blog. "Come fa el Sinda a saver - mi sono detto - che ancó magnemo i bìgoli al torchio, che stamattina de bonora mi ha portato la Lin detta Wanda, moiér del cinese Tan detto Tano? La Wanda, da quando le è arrivato da Sciangai el torchio per i bigoli alla vicentina, ne fa per tutti gli amici più stretti. Mi ha portato anche una pignatina col condimento, ma non capendo cosa ci fosse dentro e sospettando, da certi peli che vedevo, che ci fossero gatti, che a lei e al Tano i ghe piase, l'ho svuotata nel seciàr.

"Magnèo bìgoli anca ti e la Michela?" rispondo al Sinda. "Cossa èto capìo?" el me dise "i butei de Campodarsego i sa incasà par el to articolo del blog, ma se te vol ciamàrghe bìgoli o macaroni o maltagliati l'è lo stesso, basta savér de quel che se parla".

“D’un Dio, no l’è mia possibile, ribatto. Semo amici, sa ho sbajà sto giro? Te se che scrivar sul blog l’è come far da magnar a un party pien de aristocratici: l’è n’atimo pestar ‘na boasa... Sa disito Sinda, organizemo un pulmìn per el bareto de Campodarsego e ghe offro da bear a tuti?". El me risponde che non crede perché l'oste Oreste, a differenza del governo, ha ridotto i costi abolendo le gite ai comissi. “E poi anche se ci fosse el pulmìn - dico al Sinda – saria n’altro costo da sostegnar, che qui se seita a èssar spremùi come limoni, te assicuro che me vien angossa”.

"Però, almanco do righe se scuse ghe le scrivo ai butei de Campodarsego. Che peraltro, lo saveito ti che el nome de Campodarsego si riferisce a un luogo disboscà e reso produttivo (campus) che el sta tacà a un corso de acqua (arsicus)? Sarà par quela che sughemo a Fiumicello!!!!"

"Te me pari demoralizà" el me fa el Sinda. "No - ghe digo - al cine (e il blog l'è un cine) la gente non ci va solo per i film comici ma, a seconda dei gusti, anche per quelli che fanno piànzar, i òrror, i triller, le commedie, per i film di ghenstèr, di ladri, di impostori, di pirati, di corrotti, di supereroi. A proposito di supereroi, èto sentìo che Berlusconi, sapendo che perderà le elezioni, ha promesso di restituirci l'Imu? Io comunque al cine non ci vado. E adesso scùseme ma te devo saludàr perché fra un gò da butàr zó i blog, anzi i bìgoli.

Nel frattempo, amici di Campus Arsicus, ve domando scusa se v’ho dato fastidio, spero che col Teo (el numaro sinque par intendarse) se semo chiarii …col Dany me cato sempre ben … Marino el me soride sempre … vabbé, al massimo ghe starò sui cojioni al Gino el Taleban … ma quel l’è molto più che un cine…

 
Sa disito Olga? Che peste vi colga?



domenica 17 febbraio 2013

Ti odio...


16/02/2013 - 16° Giornata Campionato di Serie C masch. - Girone B

FRESKO EST VOLLEY vs. Kuadrifoglio Campodarsego           3-1               ( 25-19 / 25-27 / 25-18 / 25-22 )


NCG Fresko Est Volley: n.1 Pozzani (pt. 1), n. 2 Fantoni (K) (pt. 10), n.3 Marinelli L. (pt. 0), n.4 Bona Veggi S. (n.e.), n. 5 Veronese N. (pt. 9), n. 7 Martinelli F. (pt. 8), n. 8 Marchi F. (pt. 7), n. 9 Hueller A. (pt. 18), n. 10 Jankovic M. (1° lib.), n.11 Caliari C. (pt. 12), n. 12 Alloro E. (n.e.), n. 13 Castagna M. (pt. 9), n. 14 Gugole S. (pt. 1) - All. Ambrosi C.

Assenti: nessuno








PalaMojito - Colognola ai Colli (VR)

Nella battaglia casalinga con gli amici di Campodarsego, il Fresko trova di nuovo i 3 punti e il sapore della vittoria, che tra campionato e coppa aveva perso da un paio di combattutissime partite.
Una partita abbastanza lenta, spenta, con i nostri che giocano al 30% delle loro potenzialità, ma è comprensibile con 6 ore di partite e set ai vantaggi alle spalle.
In ogni caso, segnalato che a Campodarsego mancavano due pedine importanti, i nostri hanno giocato in modo rilassato e hanno condotto nel momento in cui era necessario farlo. Nessuna particolare citazione per il match vinto, se non un plauso al nostro prezioso pubblico.
Ci sono tifoserie rumorose e a volte anche un po' fastidiose (leggasi Campodarsego e a volte Massanzago), ci sono tifoserie rispettose (leggasi Thiene), ci sono tifoserie che esaltano i propri beniamini senza attaccare gli avversari (La Piave o Caorle), ci sono tifoserie maleducate (Paese), ci sono tifoserie offensive con arbitri e avversari (Zané) e, infine, ci sono tifoserie contenute ed educate, come la nostra e molte altre.
La Curva Equina è rappresentata per il 70% da donzelle, belle morose che seguono (ahimé) i loro giocatori e sopportano un anno di match, sudore, trasferte, gioie e dolori.
Ed è a loro che dedichiamo oggi il nostro post, per il tifo che hanno tirato fuori ieri, quando un paio di giocatori avversari si sono rivolti verso una di loro esclamando "copate" per esempio, per i cori che hanno cantato insieme ai genitori dei nostri atleti, per le mani che hanno battuto fino alla fine, per la pazienza che portano ogni sabato, per la spalla che prestano quando perdiamo, per il sorriso che esplodono quando vinciamo, per l'abbraccio che ci danno quando soffriamo.
Grazie al tifo, grazie a chi ci segue, grazie a chi ci legge, grazie a chi si siede al tavolo dei segnapunti anche se non era ciò che avrebbe voluto fare, grazie a chi canta, grazie a chi mette la musica, grazie a chi tiene gli scout o le direzioni, grazie a chi raccoglie i palloni e riempie le borracce, grazie a chi fa l'addetto all'arbitro, grazie a chi viene e grazie anche a chi sta a casa a tenere il piccolo mentre il marito gioca, permettendogli così di restare vivo ancora per un campionato.
Grazie a tutti e tutte coloro che anche per un solo minuto, un solo secondo, un mircofrangente hanno permesso al Fresko di lottare in coppa e campionato. Anche durasse poco, ad oggi siete stati fantastici.
Grazie Curva Equina e a tutti coloro che amano i Cavalli di Razza e leggono questo blog (e siete davvero tanti e sempre di più).
Una alla volta, Cavalli Tifati, una alla volta. Che come dice l'esperto Castagna "il merdone è sempre dietro l'angolo". Speriamo non sia mercoledì prossimo, al ritrorno di coppa.
Intanto, avanti così.
Che a 37mila metri il cielo profuma di biada. Biada di qualità.

domenica 10 febbraio 2013

09/02/2013 - 15° Giornata Campionato di Serie C masch. - Girone B

Ther Is Volley Paese vs. FRESKO EST VOLLEY                   3-2                      ( 25-27 / 25-13 / 27-25 / 16-25 / 25-23)


NCG Fresko Est Volley: n.1 Pozzani (pt. ), n. 2 Fantoni (K) (pt. ), n.3 Marinelli L. (pt. ), n.4 Bona Veggi S. (n.e.), n. 5 Veronese N. (pt. ), n. 7 Martinelli F. (pt. ), n. 9 Hueller A. (pt. ), n. 10 Jankovic M. (1° lib.), n.11 Caliari C. (pt. ), n. 12 Alloro E. (pt. ), n. 13 Castagna M. (pt. ), n. 14 Gugole S. (pt. ) - All. Ambrosi C.

Assenti: Marchi F. (influenza)








PalaSutto - Padernello (Paese - TV)

Per chi ancora non lo sapesse, il Mojito è un famoso cocktail alcolico di origine cubana, a base di rum bianco e profumato con foglie di menta. È decisamente il mio cocktail preferito, perché affianca sapori forti a carezze delicate al palato. Mi piace così tanto che con il mio Socio ho deciso di fare un torneo estivo di greenvolley, ad esso dedicato. Eh già, mi piace parecchio preparare un mojito la sera, prendere lo zucchero di canna e pestarlo con le foglie di menta, schiacciare i rametti contro il lato del bicchiere per farne uscire l’aroma, aggiungere il succo di lime e riempire il bicchiere di ghiaccio e rum. Sembra un’operazione semplice, ma in realtà non tutti lo sanno fare come Hemingway decantava.
Se ci penso, fare un mojito è molto simile a creare una squadra di volley: appare semplice .. che ci vuole … basta selezionare gli ingredienti (giocatore, allenatore), mescolarli tra loro con le giuste proporzioni (caratteri e caratura tecnico/tattica) e farne uscire una scuderia di cavalli di razza. No, non è semplice per nulla. Ma cavoli, quanto mi piace fare la squadra a inizio anno.
Allora, giunti a questo punto, possiamo attestare a furor di popolo, che da quest’anno al Fresko Pub fanno un gran buon mojito, seppure sabato sera non è venuto un granché bene.
Sarà il fatto che gli impegni iniziano ad essere tanti e che richiedono energie e concentrazione, sarà il fatto che il PalaSutto è un campo freddo in mezzo al deserto e i riferimenti saltano, sarà il fatto che il nostro mister ha applicato il turn-over e la squadra non lo ha compreso a fondo, sarà il fatto che gli avversari non hanno onorato lo stile e la classe che li ha contraddistinti sempre quando li capitanava Andrea (perdonatemi, ma un pensiero al Capitano lo rivolgo sempre e comunque), sarà il fatto che non si è fatto il punto importante quando c’era necessità di farlo.
Non lo so, ma quel mojito sabato non era molto buono. Non era dei peggiori, per carità, ma ne abbiamo bevuti di più saporiti.
Anche se ci sono diverse teorie, pare che il nome Mojito derivi dal termine voodoo "Mojo" (incantesimo) e dunque mi viene da pensare che sabato sera non sia riuscito al meglio proprio per questa ragione: il nostro gioco non ha espresso quel piccolo incantesimo, al quale il gruppo ci ha abituato ad assistere in ogni gara quando si rende necessario recuperare.
E poi, parliamoci chiaro, il mojito migliore ha un ingrediente che solo a Cuba cresce, la yerbabuena (menta particolarmente profumata e saporita): sabato sera noi la yerbabuena non l’abbiamo trovata e ci siamo adattati e pestare nel bicchiere un po’ di menta nostrana, per carità buona, ma non ottimale.
Insomma, un mojito mal riuscito ogni tanto esce, ma al Fresko Pub sono abituati a bere del gran buon Mojito: sarebbe il caso di tornare alle vecchie abitudini già da martedì sera, con la gara di andata delle semifinali di Coppa Veneto alle ore 21.00 al PalaMojito.
Del resto non sarebbe male trasformare il PalaMojito per una sera nel celebre locale dove Angelo Martìnez ha inventato tale cocktail e dove Hemingway era solito sorseggiarlo … per una sera proviamo a giocarci un match a La Bodeguita del Medio? Non sarebbe male davvero.
Una alla volta, Cavalli Ubriachi, una alla volta.

domenica 3 febbraio 2013

Le sanzioni della settimana: tappa 4



  Alloro Emmanuele: 2 euro per ritardo al ritrovo partita del 02/02/2013

02/02/2013 - 14° Giornata Campionato di Serie C masch. - Girone B

FRESKO EST VOLLEY vs. Logimont Montorio                    3-1                       ( 23-25 / 25-17 / 25-14 / 25-20)


NCG Fresko Est Volley: n.1 Pozzani (pt. ), n. 2 Fantoni (K) (pt. ), n.3 Marinelli L. (pt. ), n.4 Bona Veggi S. (n.e.), n. 5 Veronese N. (pt. ), n. 8 Marchi F. (pt. ), n. 9 Hueller A. (pt. ), , n.11 Caliari C. (pt. ), n. 12 Alloro E. (1° lib.), n. 14 Gugole S. (pt. ) - All. Ambrosi C.

Assenti: Martinelli F. (infortunato), Jankovic M. (influenza) e Castagna M. (assente)








PalaMojito - Colognola ai Colli (VR)

Possono essermi testimoni i miei compagni, io l'avevo detto. Era ancora l'inizio, eravamo in pizzeria appena terminata la prima di campionato, giocata proprio contro Montorio e dissi: "Ragazzi, se per caso a febbraio siamo nei primi posti della classifica e Montorio viene a giocare la prima di ritorno da noi, sarà durissima, verranno con i coltelli fra i denti, dopo che li abbiamo battuti in casa loro sia in coppa che in campionato".
E a fine primo set, sinceramente, ero convinto che ancora una volta l'Oracolo Equino non sbagliasse. Invece, per fotuna, il carattere del gruppo, come ormai spesso accade, ha avuto la meglio su tutto e su tutti.
Arriva al PalaMojito un Montorio decimato dalle squalifiche (squalificati My, sia Alberto che Gabriele e Ambrosi Luca) e trova un Fresko senza tre importanti titolari, come si legge in calce all'articolo. Non importa, è un derby e in queste partite non c'è sestetto base, non c'è primo e ultimo in classifica, non c'è squadra di casa o in trasferta: è una guerra.
Guerra in senso buono, non si tratta di odio, sia chiaro. Si tratta di piccoli sassolini da togliersi dalle scarpe, di dimostrare che "io ce ne metto più di te", di sfottò in pizzeria, di cose che fanno bene, non male, al volley. E' un derby e come tale va onorato.
Il primo set, infatti, va a Montorio: per carità, lo vincono al 23, ma si capisce subito che Cestaro e compagni non hanno voglia di lasciarci in vetta alla classifica.
Fortuna vuole che le piantine secche che avevamo visto nel primo set, vengono innaffiate da una pioggia di carattere e coraggio e finalmente si vede il Fresko reagire e condurre il gioco come sa fare, seppur non esprima il suo miglior gioco. E da quel momento in poi, tornati i sorrisi sul volto dei giocatori, tornate le battutine simpatiche in campo durante il gioco, capiamo che abbiamo deciso di portare a casa i tre punti. E quanto comprendiamo questo e rilassiamo i muscoli, esce il gruppo. E permettetemi di asserire che, quando esce il gruppo, anche se gioca male, non ce n'è per nessuno.
Infatti, ancora una volta, il derby è nostro.
Da segnalare che Capitan Fantoni avrà fatto una quindicina di punti stasera. Immenso. Uno così ti fa la differenza e ti permette di stare nei piani alti. Sono capaci tutti di dire "Io sono forte", ma in pochi lo sanno dimostare con i fatti.
In ogni caso, tutti i ragazzi hanno dato un buon contributo e lasciatemi aggiungere ... senza polemiche, ma con soddisfazione ... anche quell'Alloro, che fatica il primo set e sente il derby, che sente chi, dall'altra parte della rete, lo cerca, volendo dimostrare che non è un libero all'altezza. Mi spiace, la dimostrazione è crollata, Alloro è all'altezza della categoria, la tiene, dato che è la seconda volta che vinciamo contro Montorio con lui titolare; non molla un colpo e vi dirò di più: se accanto a sé ha compagni che sanno tenerlo tranquillo e non farlo sentire malvoluto, rende tanto e in difesa fa colpi eccezionali, come la difesa in zona 5 sulla diagonale stretta al centro. Per cui forse, è meglio che al prossimo derby, non si miri lo Scrich...
Ciò detto, un'altra partita se ne va, un'altro passetto viene fatto e un'altra settimana di allenamenti ci aspetta, perché sabato prossimo abbiamo una delle due squadre che all'andata ci ha battuto: Paese, la gloriosa compagine di Capitan Sutto, ci aspetta nella sua tana, pronta a farci perdere la vetta della classifica.
Speriamo rientrino gli infortunati e gli assenti e che sia una settimana di buoni allenamenti. Anche perché tra Campionato e Coppa i ragazzi iniziano a sentire gli impegni e ci serve un po' di buona palestra volley.
Una alla volta, Cavalli Derbyggianti, una alla volta. E avanti così.
Che, come ha detto il Sindaco, il nostro primo obiettivo lo abbiamo raggiunto: vincere tutti i derby di questa stagione del riscatto, sia in Coppa che in Campionato: scusate se è poco.
In ogni caso a 33mila metri, l'aria ti manda in pappa il cervello e non ti fa capire bene dove sei e dove stai andando. Ma guardare sotto di te, da quell'altezza, ti lascia senza fiato e ti fa godere da morire. Finché dura...

Un blog davvero (o da vero???) ... equino!!!!