La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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domenica 29 gennaio 2012

Campionato Serie C Maschile - 14° Giornata (28/01/2012)

N.C.C. Fresko Intrepida vs. Agricola 2000 Isola della Scala 0-3 (22-25, 23-25, 22-25)




N.C.C. Fresko Intrepida n. 1 Pozzani (pt. 2), n. 2 Alloro (2° lib.), n. 3 Oliveri F. (pt. 2), n. 5 My (pt. 19), n. 6 Bonazzi (pt. 0), n. 7 Martinelli (pt. 13), n. 8 Marchi (pt. 2), n. 9 Fasoli (pt. 3), n. 10 Alberti (pt. 0), n. 11 Castagnini (n.e.), n. 12 Cestaro (pt. 1), n. 13 Olivieri L. (K - pt. 4) - All. Ambrosi Claudio - Scoutman: Erbesato Luca - Fisioterapista: Zenato Marco

Assenti: Modena (infortunato)


M.V.P. = My Gabriele & Martinelli Francesco

Colognola ai Colli (VR) - PALAMOJITO

Prospettive. E' tutta una questione di prospettive.
Stiamo però parlando di volley, uno sport dove vince praticamente sempre il migliore, dove chi ha il guizzo, il tecnicismo, il fondamentale, l'estro giusto al momento giusto vince. Sempre.
E noi possiamo stare qui a raccontarcela sul fatto che in allenamento non si faccia mai sei contro sei, sul fatto che quando un ricettore sbaglia due palle di fila bisogna tirarlo fuori, sul fatto che nessuno si sente titolare e pertanto manca l'ossatura della squadra, sul fatto che "finché uno la mette giù io continuo a dargliela", sul fatto che "el palleggiator ghe la dà sempre a quel li", sul fatto che le zebre sono bianche con le strisce nere.
Ma poi, alla fine, chi lo dice che le zebre non siano nere con le strisce bianche?
E' tutta una questione di prospettive, quando si parla di sport. Anche se il volley è uno sport un po' atipico in questo senso perché per quante prospettive ci possano essere, non importa, quando sei 22 pari chiudi il set solo se sei il più forte, il più determinato, il più concentrato.
E Isola stasera ha vinto per questo motivo, non per altro. Perché non abbiamo incontrato una squadra incredibile, infallibile o un Gabry Zanella che abbia fatto disastri come sempre si dice. Stasera avremmo anche potuto vincere. Il Gabry che faceva disastri giocava con noi. Ma non abbiamo avuto la lucidità e la concentrazione per farlo.
E allora la colpa di chi è? E' mia, perché non ho fatto il muro giusto quando serviva? E' tua perché non hai fatto l'ace importante quando serviva? E' sua perché non ha messo giù quella palla che era così preziosa? E' nostra perché pensiamo troppo alle prospettive e non ci accorgiamo che manchiamo di concentrazione, di determinazione, di rispetto per un pubblico incredibile, che sempre riempie gli spalti.
E' tutta una questione di prospettive. Perché per le mosche noi siamo lentissimi e per le balene siamo piccolissimi. Punti di vista. Prospettive.
E allora, che facciamo, giochiamo, pensiamo, decidiamo e chiacchieriamo? O giochiamo e giochiamo e giochiamo e giochiamo... perché non è detto che quello che vedo io, sia uguale a quello che vedi tu. Perché non è detto che io veda una cosa esattamente così come sta, mentre gioco, con la foga, con la passione, con l'agonismo che mi spingono a vedere situazione che, magari, non sono proprio siffatte. O no?
Del resto, se ci pensi bene, tu guardi il cigno nel lago, che galleggia. E in realtà lui non si sta bagnando.
Ti pare una cosa possibile? In effetti i cigni dentro all'acqua non si bagnano. Robe da matti, chi l'avrebbe mai detto?
Pensiamo a giocare. E giocare, e giocare, e giocare.
Il resto va da sé.

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