La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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domenica 22 gennaio 2012

Campionato Serie C Maschile - 13° Giornata (21/01/2012)

N.C.C. Fresko Intrepida vs. Lametris Massanzago 1-3 (25-18, 16-25, 15-25, 29-31)




N.C.C. Fresko Intrepida n. 2 Alloro (2° lib.), n. 3 Oliveri F. (pt. ), n. 4 Modena (pt. ), n. 5 My (pt. ), n.6 Bonazzi (pt. ), n. 7 Martinelli (pt. ), n. 8 Marchi (pt. ), n. 9 Fasoli (pt. ), n. 10 Alberti (pt. ), n. 11 Castagnini (pt. ), n. 12 Cestaro (pt. ), n. 13 Olivieri L. (K - pt. 0) - All. Ambrosi Claudio - Scoutman: Erbesato Luca - Fisioterapista: Zenato Marco

Assenti: Pozzani (infortunato)


M.V.P. = n.d.

Colognola ai Colli (VR) - PALAMOJITO

Planano su di noi le Aquile di Massanzago e, dopo un primo set in cui ci illudiamo di essere superiori, tirano fuori gli artigli e fanno vedere come mai sono secondi in classifica, in pieno inseguimento della capolista Legnago.
Tolto che Legnago è sicuramente una squadra di categoria superiore, a mio avviso gli amici di Massanzago sono la squadra più completa del nostro girone, sia per atteggiamento, sia per organico, sia per tecnica e tattica.
Già lo scorso anno avevamo avuto modo di constatare quanto ostico fosse lo scontro con loro, ma ieri sera abbiamo avuto la conferma che quando si mettono a correlare il muro con la difesa, non ce n'è per nessuno.
Rileviamo che le nostre bocche di fuoco ieri sono state troppo poco costanti per impensierire gli avversari, che il servizio ha girato poco, che il muro è stato mediocre se non scarso a tratti e che il palleggio ha smistato poco, insistendo sui giocatori più incisivi sulla carta.
Da fuori ben si vedeva la differenza di atteggiamento tra Aquilotti e Cavallini, soprattutto in occasione dei cambi: loro al cambio si incoraggiavano e andavano fuori dal campo in serenità; noi, al contrario, pochi plausi a chi entra e tanti musi da chi esce. Dunque poco sostegno e tifo dalla panchina (anche se alcuni hanno gridato tutto il match a sostegno dei compagni, soprattutto Cestaro e il nostro fisio Marco Zenato) a favore di chi è in campo a lottare.
Ergo, come al solito ci siamo autocondannati alla sconfitta, al cospetto di una squadra che comunque ci avrebbe fatto penare e abbiamo perso una bella occasione per scalare qualche gradino della classifica.
Si chiude così il girone di andata e siamo decimi in classifica, sempre a sei punti dalla zona retrocessione, ma ancora a otto punti dalla zona playoff, avendo Isola perso malamente con Zané.
Ancora 13 partite, ancora tutto da decidere, ancora tutto in mano nostra.
Ma se certi giocatori non cambiano atteggiamento, specialmente durante gli allenamenti settimanali, ma anche alla partita del sabato sera, le società dovranno intervenire.
Perché se dobbiamo perdere, almeno perdiamo lottando alla morte, come abbiamo sempre fatto. Non mollando.

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