Ci vuole accortezza. Il mio capitano dello scorso anno (N.d.R. Fantoni Matteo) direbbe “ragazzi, teniamo un profilo basso”. Leggo l’occhiello dell’articolo di oggi e sorrido, perché è vero, siamo quarti in classifica, ma quanto veritiero è questo risultato? Mi spiego meglio. Non sto denigrando nulla, né il grande lavoro dei nostri tecnici, né gli ottimi risultati portati a casa dai nostri giocatori, con impegno e sudore.
Tutto il fieno messo in cascina nelle prime 7 giornate, ci permetterà di sopravvivere alle gelate invernali, alle prossime 6 giornate di temperature proibitive che dovremo affrontare; ecco le capitali del gelo, in ordine: Cisano Bergamasco, Viadana, Montecchio, Mantova, Villafranca e Piacenza.
Peggio di così non potevamo capitare nell’Inter-rail della B2 girone C 2013/2014, ma non ci abbattiamo. Chi dice che la qualità della B2 è bassa sbaglia, al massimo è omogenea, con una capolista che sembra inarrestabile e un paio di fanalini di coda che fanno davvero tanta fatica.
Di contro noi affrontiamo il viaggio, con la serenità che contraddistingue il nostro lavoro, con la serietà che grava sui nostri allenamenti e con la consapevolezza che l’obiettivo è la salvezza, non certo la promozione.
Circa la partita di ieri c’è poco da dire, se non che Trento non è certo una B2 (lo dico con il massimo rispetto, dato anche il grande allenatore che li conduce) e, primo set a parte, i nostri cavallini hanno anche messo del loro per adattarsi al ritmo basso degli avversari. E questo non mi è piaciuto, per più motivi: in primis il pubblico merita spettacolo, sempre e comunque e se si gioca così la gente si annoia. No buono. In secondo luogo, perché se avessimo perso un set con una partita di questo livello sarebbe stato davvero sgradevole per la società. E terzo, perché se tutti avessero giocato un po’ meglio (titolari e riserve entrate), tutte le riserve che trovano meno spazio durante la stagione, avrebbero giocato sicuramente qualche punto in più. Per cui, bene i tre punti, bene la classifica, ma lavoriamo anche su carattere e atteggiamento, che ci serviranno molto da qui a fine anno.
Ma sono contento della realtà che stiamo portando avanti. Attualmente, classifica alla mano, siamo la seconda squadra maschile di Verona (N.d.R.: sicuramente Villafranca e Isola, dati gli organici, sono destinate a risalire a breve la classifica). Non male per una società che ha iniziato a lavorare nelle critiche e nelle difficoltà. Oggi sono contento di aver subito quelle vessazioni, perché ci hanno fortificato e hanno coeso il rapporto tra me e il mio socio.
Peraltro sorrido, perché tutte le critiche che il Fresko ha subito in passato, oggi diventano fulgidi esempi di sviluppo per altre società, come le multe, motivo di scherno per noi negli anni e poi le trovo sui siti delle altre società, con tanto di bandi e regolamenti espressi. O quei progetti scuole, così difficili da fare, ma appena il Fresko è partito in totale autonomia e indipendenza, anche molti altri si sono accodati (la maggior parte appoggiandosi al Progetto Scuole FIPAV VR).
Bene, vuol dire che come lavoriamo non è proprio così sbagliato, che qualcosa di buono facciamo. Del resto, ho aggiornato la lista dei Cavalli di Razza, che ad oggi è arrivata a 68 membri e ho potuto notare quanti giocatori hanno scelto di giocare nella scuderia più famosa del Veneto. Tanti compagni, molti amici, nomi importanti e curricula pesanti. Anche questa è una grande soddisfazione.
In ogni caso, guardiamo al nostro, alleniamoci sodo, stiamo concentrati e continuiamo così.
Una alla volta, cavalli altolocati, una alla volta.
E avanti così.
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