Non me l’aspettavo. In tutta sincerità, non mi aspettavo una gara a questo livello. Prima volta della mia vita che scendo in campo (o meglio che mi adagio in panchina) da dirigente. Una prima volta speciale, che mi ha fatto tendere ogni muscolo del corpo per quattro splendidi e lunghissimi set. Che partita!
Si, lo so, è presto, solo quattro partite, il campionato è lungo e… e… e… e chissenefrega!!! Me la godo, perché se fino ad ora qualcuno poteva avere dubbi su questo Fresko Volley e il gruppo che ha messo insieme, ora forse qualche certezza ce l’abbiamo. La certezza innanzitutto che v’è uno Staff tecnico che non lascia nulla al caso, che studia le partite, che si confronta e lavora sodo. Due signori allenatori, che in settimana svolgono un lavoro esemplare e uno scoutman prezioso, che li sta aiutando davvero tanto. Bravi!
E poi questo gruppo, che non ha nomi di ex serie A come molte altre squadre hanno, ma che quando suona la sua musica di concerto, senza errori e dando spettacolo, può diventare davvero un “ammazza grandi”.
Da quando non scrivo più di tecnicismi (se mai l’avessi fatto), ogni settimana parlo dei miei Cavallini, di coloro che hanno fatto o detto qualcosa che mi ha inorgoglito. E oggi vi racconto questo fatto: in settimana ho avuto un confronto caliente con il mio libero, Marko, dal quale sicuramente entrambi abbiamo portato a casa qualcosa. Per chi sta pensando che i panni sporchi si lavano in famiglia, beh, al Fresko non abbiamo nulla da nascondere o di cui vergognarci, per cui scrivo in tutta serenità. Per me Janko(vic) è un senatore della squadra e una pedina fondamentale, sia nel percorso vincente della scorsa stagione, che in quello promettente di questa (del resto da sempre il primo obiettivo con cui costruisco la squadra è il libero). Per cui ritengo che il confronto con lui sia basilare, data anche l’esperienza del giocatore.
Ieri prima della gara mi sono avvicinato a Marko e ritengo di aver dissipato ogni residuo di tensione potesse esserci fra noi, se ancora ve ne fosse. L’ho visto molto concentrato e ho capito che avrebbe disputato un gran match. Ma non pensavo a questo livello. La prima volta che Janko si è allenato con noi, la ricordo come fosse ieri, veniva da una stagione in cui per motivi personali aveva giocato in prima divisione, allenandosi saltuariamente e di sicuro non al livello a cui era abituato. Ma in quella calda serata di giugno è entrato al PalaMojito come se giocasse ancora in serie B e ha anticipato palloni in un modo che mi ha lasciato a bocca aperta e ho pensato “lo voglio al fresko”. Ieri sera Marko ha difeso l’inverosimile, in diagonale e in parallela, palle potenti così come pallonetti e ha ricevuto bene, come da sempre ci ha abituati. Questo è un esempio di grande professionista, che con i fatti dimostra che il volley non è chiacchiere, ma è un istante in cui devi decidere se stare corto o lungo, se propendere col peso in avanti o stare leggermente sui talloni, se fare un tuffo frontale o una rullata. Il resto passa, ma l’istante decisionale resta, perché fa la differenza.
Un istante. In un istante decidi l’esito di un set. In più istanti definisci quanto glorioso sarà quel match. Complimenti Marko, a te che giochi ancora come se avessi vent’anni … e a me, che ti ho convinto a firmare per il Fresko. Che il tuo istante duri più a lungo possibile, amico mio.
Una alla volta, Cavalli Sorprendenti, una alla volta.
E avanti così.
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