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SI VIS PACEM, PARA BELLUM...
Il Motto dei Cavalli Latini
Si vis pacem, para bellum...
Si vis pacem, para bellum...
La citazione di questi tempi:
"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"
Cavalli statistici: i reali click al blog!
Vai a vedere i risultati e la classifica!!!
venerdì 29 novembre 2013
giovedì 28 novembre 2013
Buon compleanno Mitch: cena a casa Persona!!!
Can ... mai na olta che ghe sia anca mi ne le foto!!! Va ben dai, l'importante è che l'anara abbia fatto il suo corso e che il cinghiale ancora spinga dallo stomaco... Gran bella cena, tra compagni e amici ... e complimenti ai cuochi!!!
Tanti auguri Mitch ... e comunque se ciama PARAMPAMPOLI, no Carampampoli... vedi ti ah!!!
I commensali a tavola, con il festeggiato seduto al centro della tavola come Gesù Cristo ... e quello alla sua destra, sta facendo la foto!!! |
L'amarone del Faso POZZO: "Faso, ma è diverso dall'altro, più secco ... è lo stesso?" FASO "Ah mi no so un casso..." Andemo ben!!! |
Hueller monta il necessario per produrre Parampampoli a profusione... |
...e a tratti anche si brucia tutti i peli della faccia!!! |
E queste tazzine da dove vengono??? Devo averle già viste di recente...tipo lo scorso anno...in una trasferta di circa 78 ore da Belluno al Rifugio Crucolo... |
E poi ovviamente come poteva mancare il teatrino della nostra macchietta GM? |
Facciamo notare lo sguardo fiero, il petto gonfio e l'occhio di lince, pronto a scovare fagiani (e non fagiane, mi raccomando) nella selva di Vigo... |
Ed ecco il noto GM che esulta dopo aver fatto suo l'ennesimo uccello...di rovo... |
mercoledì 27 novembre 2013
Piccoli ... sprazzi di volley: episodio 6
23/11/2013
Stupendo match giocato ad altissimi livelli.
MVP Capitan Gabriele Zanella.
PASTIFICIO AVESANI | vs | |
2 | 3 | |
(35-33 18-25 24-26 25-22 13-15) |
|
|
lunedì 25 novembre 2013
Un Pozzo di emozioni: VI giornata di Campionato - B2 maschile - 23/11/2013
Rifletto, rivedo, analizzo, ripeto ogni minuto della partita di sabato sera. Lo faccio sempre, ma quando le partite sono calde e combattute come quella scorsa, lo faccio ancor di più. E mi spiace, ma sarò prolisso, per cui se non avete tempo o non siete interessati, cliccate sulla x in alto a destra dello schermo.
Ci sono tante cose che mi lasciano nella piena consapevolezza del mio ragionamento, ma sono tutte condite dalla sensazione di aver lavorato bene nell’ultimo biennio, di aver compreso come vanno costruiti i gruppi e quali sono le tipologie di atleti di cui necessitiamo al Fresko per portare avanti il nostro progetto. Certo problemi, inconvenienti e sorprese dell’ultimo minuto sono all’ordine del giorno, ma quando hai la base con cui affrontarli tutto risulta più semplice.
Il primo ragionamento che ho rimuginato, riguarda lo staff tecnico, per il quale debbo dare il 98% del merito al mio socio Claudio. Uno staff che lavora sodo, senza tanti crucci, senza grilli per la testa, con umiltà e ignorando le voci della pallavolo pettegola che a volte lo colpiscono. A parte il nostro primo allenatore, che abbiamo avuto il modo di apprezzare già lo scorso anno e che personalmente stimo come poche persone al mondo, altrimenti non l’avrei scelto come socio, oggi vi parlo del Pippo e del Tia. No, non mi sono sbagliato, ho usato i soprannomi di proposito, giacché parlo di uomini e non solo di tecnici.
Piccoli Roberto, in arte Pippo, è stato fortemente voluto da Claudio l’estate scorsa e la trattativa è proseguita per qualche tempo, sfociando poi nella firma del contratto. Roberto, descritto da tutti come un carattere focoso e passionale, sabato ci ha fatto un bel regalo (oltre che autoregalarsi per il compleanno una vittoria di un derby): ha portato a casa una delle partite più calde della stagione. Con coach Ambrosi sugli spalti per squalifica, Roberto ha preso in mano la squadra, la quale lo ha seguito di buon grado e ha saputo mettere in pratica le indicazioni dello staff. Indicazioni evidentemente corrette, perché quando vinci hai fatto tutto bene.
Il Pippo, a mio avviso, è uno dei più fulgidi esempi, che le persone che hanno tanta passione per il volley (e lui ne ha da vendere), se trovano il giusto ambiente possono dare davvero tanto. Peraltro, caro Pippo, siamo tanto tanto tanto felici che ti abbiamo fatto perdere un derby “tristo” (Hellas vs. Chievo) per condurne uno da cardiopalma (Isola vs. fresko) e lo rifaremmo altre mille volte. Ringraziamo anche tuo figlio per la comprensione, anche se sappiamo che saltare il secondo tempo della “partia de balon” ti deve essere costato caro!!!
Resentera Mattia, in arte Tia, è il mio spasso in panchina. Sempre con i giocatrori, per i giocatori, tra i giocatori, non abbandona mai il gruppo. In panchina, non posso parlargli sennò si incasina con gli scout e prendo parole. Poi però se non gli parlo mi cerca lui, per commentare qualche errore o palla “folle” e ci facciamo sempre una risata. Anche questo serve ai giocatori, oltre agli scout che tiene e che ha imparato a registrare bene: un uomo che faccia una battuta ogni tanto e stemperi il clima teso. Bravo Tia, sempre più indispensabile. Sarà dura quando dovrai operarti a quel maledetto ginocchio che ti ha tenuto fermo un anno. Ma siamo felici di averti al Fresko.
Il secondo ragionamento, riguarda il gemellaggio con Isola della Scala, gentlemen’s agreement fortemente voluto dal sottoscritto, che ancora oggi difendo a denti stretti. Però sinceramente, inizio a fare fatica a difenderlo, per alcuni episodi accaduti sabato e per altri vissuti ad agosto/settembre. Tolto che Simone Bellinazzi, in arte Bambu, resta per me un amico del volley e una persona con cui mi sono sempre relazionato in modo corretto e trasparente (e altrettanto fa sempre lui con me), non posso dire la stessa cosa dei “suoi”. Già il mio staff si era lamentato a inizio preparazione quando un dirigente isolano più volte ha cercato di “soffiarci” all’ultimo Michele Persona, chiamando il giocatore più volte. Per fortuna che Michele è un ragazzo speciale, uno dei pochi in circolazione che ha una parola sola. E per questo sono ultrafelice di averlo nelle nostre fila e di festeggiare il suo ventiseiesimo compleanno con lui. Tanti auguri di cuore Mitch.
Ciò detto, sabato sera ci sono stati episodi da entrambe le parti che non si sposano molto con il gemellaggio in corso. Tutto è nato da un muro punto del titolatissimo Filippo Sgrò, atleta incredibile e decisamente di altra categoria, come testimoniano i suoi 35 punti, ma dal carattere quantomeno complicato, tanto per gli avversari, quanto per i suoi compagni, a mio modesta opinione, come testimonia il punteggio finale. Tornando al muro punto, però, l’opposto isolano dopo aver stampato il nostro “ragazzino terribile” Nicolò Veronese, gli ha lanciato un’occhiataccia di sfida, prolungata e fuori luogo, che ha mandato su tutte le furie noi e i nostri tifosi. Nicolò, che è un signore, ha semplicemente risposto sul campo, restituendo il muro al doppio della velocità di quello preso e siglando molti punti importanti. Ma questo episodio, ha tolto serenità alla partita e da quel momento sono nati diversi momenti di tensione.
Su tutti, un tifoso, che mi riferiscono essere il Sig. Bertozzo, ma che io personalmente non conosco e che non so bene che ruolo abbia all’interno della società isolana, che ha iniziato a urlare “PESTA” ogni volta che Zanella andava al servizio, oltre che altre simpatiche prese in giro, poco eleganti e poco rispettose per un uomo che tanto ha dato a Isola della Scala, soprattutto nell’anno della promozione dalla C alla B2. Evidentemente si ritiene che l’atleta Zanella tanto abbia dato, quanto abbia preso e che non meriti il rispetto degli ex, soprattutto se hanno indossato la fascia di capitano. L’unico errore di Zanella, dal canto nostro, è stato non limitarsi a rispondere sul campo (come sa ben fare e ha fatto sabato sera, con una prestazione eccelsa e una serie di ace da brividi), ma rivolgersi anche al pubblico, come il galateo dello sportivo vieta da sempre di fare. Questo tifoso dunque, che ripeto mi dicono chiamarsi di cognome Bertozzo ma che non conosco personalmente, si è rivolto in modo aggressivo e maleducato ai nostri atleti, ai nostri tifosi e alla coppia arbitrale. Decisamente senza lo stile che questo sport denota e pretende da sempre.
Parliamo di una frangia minore di pubblico che non va a tifare la propria squadra, bensì si reca al palazzetto per tifare contro la squadra avversaria e imbeccarsi con i tifosi ospiti. Mi dispiace signori, questo non è corretto. Come, a mio parere, non è corretto che un signor atleta come Bissoli, non sia al corrente che Fresko e Isola siano gemellati; deve esserne informato. Come non è corretto che un allenatore come il sig. Guaresi, seppur a ragione per i numerosi torti arbitrali subiti (e su questo siamo d’accordo, ma guardiamo anche che il palleggiatore isolano ha fatto doppie per tutta la partita e non ne hanno fischiata mezza), prenda la sedia e si sieda rivolto verso il muro, in senso di protesta. Del resto, lui stesso ha dichiarato sui giornali che non hanno perso a causa degli arbitri.
I miei atleti, i miei allenatori e i miei tifosi tutti erano al corrente del gemellaggio e hanno iniziato la serata rispettandolo al 100%. Poi tutto è andato degenerando.
Di contro, faccio i miei complimenti a due atleti isolani: il capitano (e amico) Roncari Matteo, il quale ha tenuto le tensioni proprie e di squadra nella sua metà di campo, mai lamentandosi contro gli avversari e mai inveendo contro i “nostri”. Bravo Teo, fossero tutti come te (e lasciamo stare il giochetto del chiamare formazione ogni due per tre, che sappiamo tutti che non è imputabile a Matteo, bensì al chi da fuori gli dava disposizioni di farlo, come anche in passato è accaduto molte volte). E poi, all’evergreen Renzi Riccardo, che nonostante la non più giovanissima età, salta alto in attacco ma, soprattutto, resta a mio avviso il più forte “muratore” della provincia veronese. Bravo Ricky, sei un grande giocatore, del resto se fino all’ultimo abbiamo provato ad aspettarti al Fresko un motivo c’era.
Concludo, attendendo la gara di ritorno, per comprendere se il gemellaggio sarà o meno attuabile anche nella prossima stagione, giacché se non ci sono i presupposti non ce l’ha mica ordinato il dottore…
Porto a casa un time out di Mister Piccoli, una frase che mi è piaciuta da morire: “ora ragazzi chiudiamo il set. Non pensiamo più a nulla, diamo la palla a Zanella che la mette giù. Resta solo una cosa a cui pensare. Se mettiamo giù questa palla possiamo esultare per la vittoria e, fino alla gara di ritorno, il derby lo abbiamo vinto noi. Se la mettono giù loro, abbiamo perso e ci tocca tacere fino a quella partita”.
Beh Mister, quella palla Zanella l’ha messa a terra…eccome se l'ha messa a terra...
Una alla volta, Cavalli Gemellati, una alla volta e avanti così.
venerdì 22 novembre 2013
Sabato osserveremo un minuto di silenzio prima della partita...
“Dopo un giorno e una notte a spalare fango, a guardarmi intorno a cacciare dentro le lacrime, a regalare sorrisi per chi non è stato fortunato come la mia famiglia, mi viene solo un pensiero: vaffanculo”
Così ieri ho iniziato la mia giornata, leggendo un messaggio di un mio amico sardo, nel quale si comprende a pieno la disperazione di un popolo colpito da una disgrazia immensa.
Quando le piogge sono così copiose che i fiumi non riescono a condurre l’acqua alla foce, c’è poco da dire, rimane solo da mettersi le mani nei capelli e piangere.
Piangere per queste persone che si sono svegliate un mattino e non avevano più nulla, casa, vestiti, dignità e forza di vivere. Ma vi siete mai fermati a pensare a cosa significhi subire una tale tragedia?
Io un giorno l’ho fatto. Ero a casa da solo e stavo ascoltando in pausa pranzo il TG. Ricordo bene che stavano facendo il giro di Mirandola, inquadrando quelle case sbriciolatesi come fango al sole dopo che un terribile terremoto aveva scosso per sempre l’anima di quelle terre.
Io un giorno l’ho fatto. Ero a casa da solo e stavo ascoltando in pausa pranzo il TG. Ricordo bene che stavano facendo il giro di Mirandola, inquadrando quelle case sbriciolatesi come fango al sole dopo che un terribile terremoto aveva scosso per sempre l’anima di quelle terre.
Mi sono fermato, ho posato la forchetta e mi sono guardato intorno, la mia cucina, il mio pavimento, il muro azzurro con le bottiglie di liquori sulle mensole, il controsoffitto con i faretti. E ho immaginato che tutto andasse distrutto. In quel preciso istante i miei occhi si sono gonfiati di lacrime, al sol pensiero di perdere tutto.
Immaginate. Chiudete gli occhi e immaginate, che finché siete al lavoro un fiume di fango vi entra nel vostro splendido appartamento, distruggendolo, devastandolo e voi siete li, lo sapete e non potete fare nulla.
E nell’immaginare, vi prego, fate in modo che non vi siano persone in quell’appartamento, perché sarebbe il peggio del peggio.
E allora, dopo che avete fatto questo dolorosissimo tuffo nella disperazione, seppur ipotetica, ditemi una cosa: ancora riuscite a parlare di abitazioni abusive, di permessi, di tangenti, di gente ignorante, di politici, di assessori, di concessioni edilizie, di letti di fiumi non dragati, di … di … di… ancora ci riuscite?
Noi veronesi abbiamo vissuto le esondazioni dei fiumi nell'est veronese, in zone come Soave e San Bonifacio e sappiamo cosa vuol dire. Ripartire da zero.
Ancora parliamo di incolpare qualcuno? E' così importante trovare i colpevoli, trovare 50 persone da lapidare in piazza? E' questo il momento di farlo, nelle piazze, al bar, nei salotti televisivi? Ora?
Ancora parliamo di incolpare qualcuno? E' così importante trovare i colpevoli, trovare 50 persone da lapidare in piazza? E' questo il momento di farlo, nelle piazze, al bar, nei salotti televisivi? Ora?
Oppure siete come me, che riuscite solo a riempire il cuore di lacrime e desolazione e vi sentite impotenti, anche magari mandando 10 sms per aiutare le zone colpite?
Io mi sento inutile e impotente e prego il mio Dio perché dia tutta la forza necessaria a queste persone disperate per ripartire da zero.
Perché da qualche giorno la Sardegna non è più l’isola meravigliosa delle vacanze dei VIP, bensì un luogo di tristezza e desolazione immensa.
Un minuto di silenzio, nel prossimo weekend, su tutti i campi di tutti gli sport italiani. E ancora è poco.
Pensiamoci su.
giovedì 21 novembre 2013
Un incontro importante: il Presidente FIPAV Dott. Carlo Magri
Il DS del Fresko Volley incontra il Presidente della FEDERAZIONE ITALIANA PALLAVOLO Dott. Magri Carlo |
I tanti trofei che le nostre nazionali hanno vinto nella storia... |
... ricordi indelebili nella mente di ognuno di noi, che il Presidente Magri osserva quotidianamente dalla sua scrivania: un privilegio per pochi mortali!!! |
mercoledì 20 novembre 2013
Dedicato a tutti i potenziali leader che sono in circolazione...
Oggi stavo per dilettarmi in un prolisso post stile Posta de La Olga, ma poi ho pensato che se la mamma dei cretini è sempre incinta, forse è meglio dedicarsi a coloro che hanno una marcia in più e, soprattutto, un cervello fino, per comprendere i messaggi (a volte anche profondi, come nel post di ieri) che questo blog si impone di lanciare periodicamente. Gli altri li lasciamo lì, nel loro brodo primordiale insipido.
Una persona che sono certo che assaporerà ogni secondo di questo video è il mio compagno e amico Nicolò Veronese, al quale dedico questo post.
Mettetevi in gioco gente, mettetevi in gioco ... e divertitevi...
Mettetevi in gioco gente, mettetevi in gioco ... e divertitevi...
lunedì 18 novembre 2013
Un Pozzo di emozioni: V giornata di Campionato - B2 maschile - 17/11/2013
Mi piace questa rubrica, diventata mia a tal punto che colloco sul post qualsiasi foto mi garbi mostrare. Nella fotografia di oggi ero al mare , avevo circa 3 anni e ogni estate ero ospite nella casa di Valverde di Cesenatico dei miei nonni. Guardo il mio viso, giovine e spensierato, e comprendo quante cose avevo nello zainetto della vita ancora da estrarre. Erano li, una sopra l’altra, dentro uno zaino che, non so per quale ragione, nella mia immaginazione lo osservo appoggiato in un angolo, leggermente inclinato e me lo immagino nero e pesantissimo.
Vorrei che il blog, in questa occasione, lo leggessero tutti i giovani, magari i miei ragazzi dell’under 19, o ancora i tanti giovani che hanno scelto la pallavolo come il loro sport. Vorrei fargli capire il valore del loro zainetto, del quale probabilmente non hanno ancora piena consapevolezza e forse non lo osservano con la giusta attenzione.
Parlare del loro zaino, per delineare una mia personale tavola dei valori e trasmettere loro la forza, la tenacia, l’umiltà e il coraggio necessari ad affrontare la vita sportiva con la giusta dose di dignità. Giacchè, come diceva Nietzsche ne “La Gaia Scienza”, citazione peraltro già postata tempo fa in questo blog, il mondo è divenuto ancora una volta per noi “infinito”: in quanto non possiamo sottrarci alla possibilità che esso racchiuda in sé interpretazioni infinite.
Sabato, ancora una volta, ho compreso come il mio personalissimo zainetto racchiuda ancora tante possibilità, come l’emozione di esordire, a 33 anni suonati, in una categoria dove non avevo mai giocato. Infatti, sabato il nostro Coach mi ha dato la possibilità di giocare qualche punto della partita, emozionandomi, anche se di per sé il mio punto segnato e la mia battuta al salto poco hanno influito sull’esito della gara, poi persa (e aggiungo, anche un po’ perduta).
E so per certo che molta gente leggendo questo post dirà “ma guarda il Pozzo, gli basta davvero poco per esaltarsi”. Beh, amici miei (e a volte anche nemici), non è questione di esaltazione. È questione di dare valore alle cose della vita. Di comprendere che un piatto di pasta, cucinato con le proprie mani, dopo ore di duro lavoro, con un sugo che magari risulta prelibato, seppur duri pochi secondi sotto gli occhi affamati dei commensali, dà immenso senso di gratificazione a chi lo ha cucinato con amore, con passione e attenzione ai dettagli. Il fatto che tanti altri abbiano già cucinato quel piatto o che molti ancora sappiano cucinarne uno migliore, rendono forse meno apprezzabile in quel preciso momento quella pietanza? No. Assolutamente no.
E in tal senso rivolgo lo sguardo anche al mio compagno Alloro, che ha giocato da libero titolare in B2 per la prima volta stagionale, affrontando col giusto piglio la partita, aggredendo con la giusta lucidità il pallone in ricezione e difendendo come una pantera. Anche lui credo abbia tirato fuori ancora una volta un pacchettino dal suo personalissimo zainetto, scartandolo con attenzione e assaporando la sorpresa che tale pacchetto gli aveva fino a sabato nascosto. Credo che il sacrificio di una panchina, scelta con consapevolezza a inizio anno, in queste occasioni vada alleggerendosi. Perché un giorno, caro Scrich, potrai sederti sul divano davanti al fuoco, con tuo figlio sulle gambe e tua moglie accanto, e narrare loro come hai vissuto quel tuo esordio in serie B. E sono certo che ne parlerai con nostalgia, con orgoglio e con un velo di occhi lucidi, che evidenzieranno quella tua emozione che per sempre ti porterai dentro.
Cari giovani giocatori, giovani talenti, voi che vi apprestate a invadere il futuro … assaporate. Assaporate ogni singolo pacchetto che estraete dal vostro zainetto. Assaporate ogni vostra prima volta sportiva (e anche non sportiva). Assaporate ogni partita vinta e pure ogni partita persa, perché anche lì avrete imparato qualcosa.
E alleggerite ogni anno il vostro zainetto, ma fate in modo che resti sempre pesante, che non sia mai vuoto. Perché il giorno in cui il vostro zainetto si sarà svuotato del tutto, sarà il giorno in cui smetterete di vivere il volley. E attenzione, ho detto vivere, non giocare.
Con la speranza che questo non accada mai, a nessuno di noi, auguro 100 di questi campionati, cari lettori, 100 di questi campionati a tutti voi.
16/11/2013
Prestazione opaca che lascia 2 punti allo Zanè
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lunedì 11 novembre 2013
Nasce SuperVolley Verona
Dall'idea di un nostro carissimo amico, Roberto Pintore di Radio Hellas, nasce un blog informativo che il popolo del volley non può non seguire!!!
Andate a vederlo:
Un Pozzo di emozioni: IV giornata di Campionato - B2 maschile - 10/11/2013
Non me l’aspettavo. In tutta sincerità, non mi aspettavo una gara a questo livello. Prima volta della mia vita che scendo in campo (o meglio che mi adagio in panchina) da dirigente. Una prima volta speciale, che mi ha fatto tendere ogni muscolo del corpo per quattro splendidi e lunghissimi set. Che partita!
Si, lo so, è presto, solo quattro partite, il campionato è lungo e… e… e… e chissenefrega!!! Me la godo, perché se fino ad ora qualcuno poteva avere dubbi su questo Fresko Volley e il gruppo che ha messo insieme, ora forse qualche certezza ce l’abbiamo. La certezza innanzitutto che v’è uno Staff tecnico che non lascia nulla al caso, che studia le partite, che si confronta e lavora sodo. Due signori allenatori, che in settimana svolgono un lavoro esemplare e uno scoutman prezioso, che li sta aiutando davvero tanto. Bravi!
E poi questo gruppo, che non ha nomi di ex serie A come molte altre squadre hanno, ma che quando suona la sua musica di concerto, senza errori e dando spettacolo, può diventare davvero un “ammazza grandi”.
Da quando non scrivo più di tecnicismi (se mai l’avessi fatto), ogni settimana parlo dei miei Cavallini, di coloro che hanno fatto o detto qualcosa che mi ha inorgoglito. E oggi vi racconto questo fatto: in settimana ho avuto un confronto caliente con il mio libero, Marko, dal quale sicuramente entrambi abbiamo portato a casa qualcosa. Per chi sta pensando che i panni sporchi si lavano in famiglia, beh, al Fresko non abbiamo nulla da nascondere o di cui vergognarci, per cui scrivo in tutta serenità. Per me Janko(vic) è un senatore della squadra e una pedina fondamentale, sia nel percorso vincente della scorsa stagione, che in quello promettente di questa (del resto da sempre il primo obiettivo con cui costruisco la squadra è il libero). Per cui ritengo che il confronto con lui sia basilare, data anche l’esperienza del giocatore.
Ieri prima della gara mi sono avvicinato a Marko e ritengo di aver dissipato ogni residuo di tensione potesse esserci fra noi, se ancora ve ne fosse. L’ho visto molto concentrato e ho capito che avrebbe disputato un gran match. Ma non pensavo a questo livello. La prima volta che Janko si è allenato con noi, la ricordo come fosse ieri, veniva da una stagione in cui per motivi personali aveva giocato in prima divisione, allenandosi saltuariamente e di sicuro non al livello a cui era abituato. Ma in quella calda serata di giugno è entrato al PalaMojito come se giocasse ancora in serie B e ha anticipato palloni in un modo che mi ha lasciato a bocca aperta e ho pensato “lo voglio al fresko”. Ieri sera Marko ha difeso l’inverosimile, in diagonale e in parallela, palle potenti così come pallonetti e ha ricevuto bene, come da sempre ci ha abituati. Questo è un esempio di grande professionista, che con i fatti dimostra che il volley non è chiacchiere, ma è un istante in cui devi decidere se stare corto o lungo, se propendere col peso in avanti o stare leggermente sui talloni, se fare un tuffo frontale o una rullata. Il resto passa, ma l’istante decisionale resta, perché fa la differenza.
Un istante. In un istante decidi l’esito di un set. In più istanti definisci quanto glorioso sarà quel match. Complimenti Marko, a te che giochi ancora come se avessi vent’anni … e a me, che ti ho convinto a firmare per il Fresko. Che il tuo istante duri più a lungo possibile, amico mio.
Una alla volta, Cavalli Sorprendenti, una alla volta.
E avanti così.
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