La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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giovedì 12 novembre 2015

Comprendere se la pallavolo scaligera è rappresentata da cani o leoni...


Cerco di estraniarmi e guardare da fuori la pallavolo veronese. È un esercizio che ogni tanto faccio, in qualsiasi ambito della mia vita. E nel volley ho un po’ spaziato, tra me e me, come quando passeggi lungo il fiume e ti perdi guardando le foglie che cadono dagli alberi.
Nella mia testa, c’è una squadra di serie A, orgoglio a livello nazionale, che vince ma ancora non convince il pubblico dai palati fini e con un management importante, che fa scelte quantomeno opinabili su tutto ciò che concerne il settore giovanile. Ma ognuno a casa sua fa ciò che vuole, giustamente, anche se a certi livelli un “dovere” nei confronti del movimento sicuramente ce l’hai.
Poi abbiamo tre squadre femminili, due di B1 e una di B2, che stanno scrivendo pagine importanti della pallavolo rosa veronese e alle quali forse si dovrebbe dare più evidenza, a livello mediatico. Di fatto e per assurdo, se spettassero a me le decisioni nell’ambiente dei media, darei più lustro allo SpakkaVolley, squadra con pochi nomi “celebri”, ma tante giovani promesse. Ma anche il meraviglioso lavoro che stanno facendo Cerea e Castel D’Azzano, soprattutto nel settore giovanile, non può e non deve essere sottovalutato.
Nel maschile, dopo la parentesi “biennale” del progetto BluVolley & Villafranca, ci ritroviamo con una sola B2, rappresentata dai “facoltosi”, ma storicamente solidi, isolani. I biancorossi quest’anno rappresentano la categoria più prestigiosa in terra scaligera e anche per tale ragione hanno (a mio modesto giudizio) il miglior organico e il miglior staff tecnico del territorio e per tale ratio si spera possano fare bene, come del resto hanno già fatto nelle prime due giornate. Ovviamente, giocando li uno dei giocatori a me più cari nella mia storia da Presidente e allenandola il mio Socio e Fratello, non posso che trovarmi a tifare Isola della Scala “Any Given Saturday”.
A seguire, ci ritroviamo con le due maggiori categorie regionali maschili: la serie C di Bussolengo (rinominata Calzedonia grazie al nuovo progetto giovanile di BluVolley) nella quale sono migrati alcuni giocatori prestigiosi che militavano nel Villafranca e allenata da un Mister Flisi, che ha peraltro vissuto categorie di altissimo livello, e dalla quale squadra tutta Verona si aspetta un gran campionato.
E poi ci siamo noi, del Dual FresKo Volley, due società che hanno trovato la collaborazione per riuscire a spendere qualche soldo in meno e dare la possibilità al movimento veronese maschile di sopravvivere e di creare qualcosa di importante, soprattutto nel settore giovanile. Su di noi, a mio avviso, le aspettative non sono altissime, ma tutto ciò di bello che può uscire, va preso con gusto e ottimismo.
E sabato scorso, dopo un avvio di campionato leggermente in salita, finalmente è arrivato il momento di gustarci una vittoria, anche se al quinto set. La squadra è rimasta compatta, ha giocato una bella pallavolo, ha ceduto i nervi solo una volta su un grave errore arbitrale (e per questo ha perso un set), ma quando c’è stato da vincere, ha vinto.
E per questo siamo positivi, carichi e vogliosi di allenarci bene in vista di una sfida complicata come può essere la prossima trasferta a Zané, terra arancione che tanti dolori ha dato in passato al FresKo, quando le formazioni si giocavano traguardi importanti su più fronti.
Nel frattempo, essendo partiti da zero, continuiamo a costruire le nostre fondamenta e poi penseremo a innalzare i muri portanti.
Una alla volta, Cavalli Edili, una alla volta.
E avanti così.

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