Cerco di
estraniarmi e guardare da fuori la pallavolo veronese. È un esercizio che ogni
tanto faccio, in qualsiasi ambito della mia vita. E nel volley ho un po’
spaziato, tra me e me, come quando passeggi lungo il fiume e ti perdi guardando
le foglie che cadono dagli alberi.
Nella mia testa,
c’è una squadra di serie A, orgoglio a livello nazionale, che vince ma ancora
non convince il pubblico dai palati fini e con un management importante, che fa
scelte quantomeno opinabili su tutto ciò che concerne il settore giovanile. Ma
ognuno a casa sua fa ciò che vuole, giustamente, anche se a certi livelli un “dovere”
nei confronti del movimento sicuramente ce l’hai.
Poi abbiamo tre
squadre femminili, due di B1 e una di B2, che stanno scrivendo pagine
importanti della pallavolo rosa veronese e alle quali forse si dovrebbe dare
più evidenza, a livello mediatico. Di fatto e per assurdo, se spettassero a me
le decisioni nell’ambiente dei media, darei più lustro allo SpakkaVolley,
squadra con pochi nomi “celebri”, ma tante giovani promesse. Ma anche il
meraviglioso lavoro che stanno facendo Cerea e Castel D’Azzano, soprattutto nel
settore giovanile, non può e non deve essere sottovalutato.
Nel maschile,
dopo la parentesi “biennale” del progetto BluVolley & Villafranca, ci
ritroviamo con una sola B2, rappresentata dai “facoltosi”, ma storicamente
solidi, isolani. I biancorossi quest’anno rappresentano la categoria più
prestigiosa in terra scaligera e anche per tale ragione hanno (a mio modesto
giudizio) il miglior organico e il miglior staff tecnico del territorio e per
tale ratio si spera possano fare bene, come del resto hanno già fatto nelle
prime due giornate. Ovviamente, giocando li uno dei giocatori a me più cari
nella mia storia da Presidente e allenandola il mio Socio e Fratello, non posso
che trovarmi a tifare Isola della Scala “Any Given Saturday”.
A seguire, ci
ritroviamo con le due maggiori categorie regionali maschili: la serie C di
Bussolengo (rinominata Calzedonia grazie al nuovo progetto giovanile di
BluVolley) nella quale sono migrati alcuni giocatori prestigiosi che militavano
nel Villafranca e allenata da un Mister Flisi, che ha peraltro vissuto
categorie di altissimo livello, e dalla quale squadra tutta Verona si aspetta
un gran campionato.
E poi ci siamo
noi, del Dual FresKo Volley, due società che hanno trovato la collaborazione
per riuscire a spendere qualche soldo in meno e dare la possibilità al
movimento veronese maschile di sopravvivere e di creare qualcosa di importante,
soprattutto nel settore giovanile. Su di noi, a mio avviso, le aspettative non
sono altissime, ma tutto ciò di bello che può uscire, va preso con gusto e
ottimismo.
E sabato scorso,
dopo un avvio di campionato leggermente in salita, finalmente è arrivato il
momento di gustarci una vittoria, anche se al quinto set. La squadra è rimasta
compatta, ha giocato una bella pallavolo, ha ceduto i nervi solo una volta su
un grave errore arbitrale (e per questo ha perso un set), ma quando c’è stato
da vincere, ha vinto.
E per questo
siamo positivi, carichi e vogliosi di allenarci bene in vista di una sfida
complicata come può essere la prossima trasferta a Zané, terra arancione che
tanti dolori ha dato in passato al FresKo, quando le formazioni si giocavano
traguardi importanti su più fronti.
Nel frattempo,
essendo partiti da zero, continuiamo a costruire le nostre fondamenta e poi
penseremo a innalzare i muri portanti.
Una alla volta,
Cavalli Edili, una alla volta.
E avanti così.
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