FRESKO EST VOLLEY vs. Pallavolo Padova 3-2
( 25-23 / 20-25 / 25-21 / 24-26 / 17-15 )
NCG Fresko Est Volley: n.1 Pozzani (pt. 0), n. 2 Fantoni (K) (pt.
4), n. 3 Marinelli L. (pt. 3), n.4 Bona Veggi S. (n.e.), n. 5 Veronese N.
(pt. 9), n. 7 Martinelli F. (pt. 6), n. 8 Marchi F. (pt. 6), n. 9 Hueller
A. (pt. 18), n. 10 Jankovic M. (1° libero - 77%+ e 31%++), n.11 Caliari C. (pt. 10), n. 12
Alloro E. (2° libero - n.e.), n. 13 Castagna M. (pt. 12), n. 14 Gugole S. (pt. 0) -
All. Ambrosi C.
Assenti: nessuno
PalaMojito - Colognola ai Colli (VR)
"No, non c'è nulla più degno di pianto dell'uomo,fra tutto ciò che respira e cammina sopra la terra."(poesia - in greco Τα άλογα του Αχιλλέως - di Kavafis è tratto dal XVII libro dell'Iliade)
Sogno a occhi aperti. Non riesco a dormire. Non posso realizzare quello che siamo riusciti a fare. Un sogno che si avvera. Un progetto che ha buttato le basi ideologiche 7 anni fa, partendo da una prima divisione, e che da questa stagione ha messo fondamenta concrete, grazie a un Fresko Volley che, lasciatemelo dire, è riuscito a risorgere dalle sue ceneri, come il noto volatile miologico, che nonostante morisse, rinasceva sempre.
E noi dopo una stagione da dimenticare, dopo aver portato a casa una retrocessione, dopo aver subito colpe e giustificazioni da tante e troppe persone ... noi ... siamo risorti.
Risorti grazie a uno staff di dirigenti che non ha mollato un colpo, grazie a un tecnico giovane che però ora ha una promozione nel suo curriculum (mi ero un po' rotto le palle di sentire la frase "si, l'é brao, ma non l'ha ancora vinto niente, per cui..."), una promozione in B2 che pesa come un macigno sulle coscienze di alcuni.
Ma sopra ogni cosa siamo risorti grazie a un gruppo che ha saputo portare avanti un anno indimenticabile, atleti poi divenuti amici che si sono spinti fino alle semifinali di Coppa Veneto, contro uno Zané pigliatutto che ha meritatamente vinto ogni cosa; e poi, questi playoff, sudati, combattuti, stremanti, contro una Pallavolo Padova composta da un vivaio di giovani di rara fattezza, tecnicamente acerbi, tatticamente in maturazione, ma fisicamente inarrivabili e mentalmente granitici, nonostante la giovine età. E i parziali parlano chiaro. Una lotta senza fine. Tre ore di partita dove il mio cuore non sapeva più se stare nel petto o schizzare dall'altra parte della rete, insieme ai palloni che i miei compagni, minuto dopo minuto, hanno congiunto alle assi di legno del PalaMojito.
Un palazzetto che mai si è visto così pieno per un partita di volley, la gente si è accalcata sulle gradinate, ovunque facce sorridenti che guardavano il match, tanti padovani, ma soprattutto, centinaia di veronesi, di ogni sesso, di ogni categoria, di ogni società. Solo chi aveva impegni improrogabili non si è presentato. E quei pochi che avevano la coda di paglia. Coda che oggi portano fra le gambe però, perche il Fresko ha fatto promozione, al suo primo anno in solitaria, nella prima stagione giocata con diritti propri. Quanti fino ad oggi hanno fatto ciò?
Vorrei ringraziare tutti quelli che ho visto, coloro che mi hanno abbracciato, i ragazzi che hanno fatto il tifo per noi, le morose scatenate sugli spalti, gli sponsor che non hanno mollato mai e che non ci molleranno ancora una volta, le "colleghe" della nostra B2 che hanno sacrificato una sera libera per il Fresko, i dirigenti e gli allenatori di altre società (Dual Volley, Intrepida, Massanzago), gli atleti di altre società (Caselle, Dual Volley, Intrepida, Montorio, Montecchio e chiunque di cui mi sia dimenticato) .... non so davvero da dove cominciare e non so nemmeno dove finire ... che spettacolo, che cornice, che pubblico, che emozioni!
Ricordo ogni frangente della partita, ricordo tutto, lo vivo nella mia mente da ieri e ancora oggi non riesco a togliermi i momenti più salienti; ma più di tutto ricordo che non pensavo, sul 13-11, che ce l'avremmo fatta. Così ho smesso di guardare il tabellone. Poi è entrato Hueller al servizio. Poi Veronese ha sparato due cannonate in banda. Poi è finita, l'arbitro ha fischiato, sono corso verso il mio socio e l'ho abbracciato, gli ho urlato forte "SIAMO IN B2, SIAMO IN B2 CAIOOOOOOOOOOOOO" e mi sono buttato a terra a piangere, come un bambino. Dicono che si pianga solo per le cose importanti della vita e forse questa non lo è. O forse si. Di mio penso che non vi sia cosa più degna di pianto dell'uomo nel coronamento di un sogno sportivo.
Una alla volta, Cavalli Trionfanti, una alla volta. E avanti così.
Che ora, finalmente, abbiamo soddisfatto i nostri B-Sogni.
O no?
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