FRESKO EST VOLLEY vs. Olimpia Zané VI
3-2
( 13-25 / 22-25 / 27-25 / 25-18 / 16-14 )
3-2
( 13-25 / 22-25 / 27-25 / 25-18 / 16-14 )
NCG Fresko Est Volley: n.1 Pozzani (pt. ), n. 2 Fantoni (K) (pt. ), n.4 Bona Veggi S. (n.e.), n. 5 Veronese N. (pt. ), n. 7 Martinelli F. (pt. ), n. 8 Marchi F. (pt. ), n. 9 Hueller A. (pt. ), n. 10 Jankovic M. (pt. ), n.11 Caliari C. (pt. ), n. 12 Alloro E. (1° lib.), n. 14 Gugole S. (n.e.) - All. Ambrosi C.
Assenti: Castagna M. e Marinelli L.
PalaMojito - Colognola ai Colli (VR)
Questa era una partita particolare, dove le due compagini che hanno dettato legge fino ad oggi in Campionato e in Coppa Veneto, giocavano l'una contro l'altra per l'ultima volta nella stagione corrente, scontrandosi all'ultimo sangue. Zané veniva da due sfide di Coppa Veneto contro di noi (semifinale, anche se a detta degli addetti ai lavori era la vera finale del torneo) dove si sono imposti in entrambi gli scontri, andata et ritorno. Inoltre domenica ha giocato una finale dove ha vinto 3-0 passeggiando sul velluto.
Dal canto nostro, venivamo da un momento di calo, avendo perso con Tognetto sabato scorso, per cui sulla carta loro sembravano favoriti, anche dato il momento di alta forma fisica.
Se a questo aggiungiamo che Castagna si sta rilassando nel mare di Fuerteventura e il giovane Marinelli è a letto con 39 di febbre, per cui scendevamo in campo senza due importanti bande, il fato sembrava proprio avverso ai cavallini di razza.
E invece? Invece no, abbiamo vinto. Abbiamo vinto 3-2, ma abbiamo vinto. In campionato il Fresko ha vinto entrambe le sfide con Zané, per cui ancora non è definito chi delle due sia la squadra più forte. Certo Zané ha ben due partite in meno, di cui una dovuta al riposo già scontato e l'altra al recupero di fine marzo contro Agorà, altra grandissima che sta spingendo di brutto per arrivare in vetta alla classifica.
E invece? Invece no, abbiamo vinto. Che è successo?
Potrei parlarvi di un Marko Jankovic che si mette la maglia "ordinaria" e scende in banda dal terzo set in poi a fare disastri; potrei parlarvi di Andrea Hueller, che dopo un avvio in salita, inizia a sparare cannonate dalla seconda linea che nemmeno a Navarone le hanno mai sentite tonare così forte; potrei parlarvi di Emmanuele Alloro, che fa il secondo libero tutto l'anno, gioca poco e si trova a fare il primo libero nella sfida stagionale più difficile, dando una marcia in più alla sua squadra; potrei parlarvi di Fantoni e Caliari, che mettono sempre la loro esperienza a servizio del sestetto, aumentando la qualità del gioco; potrei parlarvi di Nicolò, la nostra prima banda, che manda i rivali di Zanè a scuola di Veronese; potrei anche, contrariamente a come faccio di solito, parlarvi di me stesso, perché ieri oltre a qualche ace importante, credo di aver dato morale e adrenalina a una squadra che in partenza era un po' spenta.
Potrei parlare dei compagni che erano in panchina, che si sono fatti sentire per 5 lunghissimi set. Potrei parlarvi del pubblico, numerossissimo, pieno di amici, parenti, morose, simpatizanti e con la nostra giovane serie D che è venuta a sostenerci, nonostante avesse subito una sconfitta poche ore prima.
Invece no, vi parlerò di Claudio Ambrosi, il nostro allenatore. Solitamente, se avete fatto caso, tendo a non parlare mai di me e/o di lui negli articoli, lascio la scena ai giocatori. Ma oggi parlerò del Caio, il nostro Coach.
Claudio, che come sapete è anche il mio socio, è, come lo sono tutti, una persona fatta a modo suo. Ha un carattere particolare, a volte impegnativo, ma ha un cuore grande come il mondo e forse anche di più. Ha una grande passione per la pallavolo, impiega energie e tempo smisurato per questo sport e ama allenare. Lo fa con l'attenzione a volte anche maniacale del professionista di categoria superiore, pur non essendolo. Prepara allenamenti di alta caratura tecnica, mai uguali, mirati alla squadra che si incontrerà il sabato dopo. Studia i filmati e parla con gli allenatori, per capire quale possa essere la strada più corretta da percorrere per arrivare alla vittoria. Lo fa quest'anno e lo faceva nello stesso modo anche lo scorso anno, seppure i risultati non arrivavano. Forse a fine stagione ero l'unico che si ricordava queste sue caratteristiche e che non imputava a lui la stagione nera. Infatti quest'anno si sta riscattando alla grande.
Il pregio più grande di Claudio, inteso come allenatore, è che si prende sempre le sue responsabilità, non demanda scelte tecnico/tattiche ad altri e non adduce a scuse stupide quando sbaglia. Si perché anche lui, come tutti i più grandi allenatori della storia del resto, qulche volte sbaglia le scelte. Ma non ieri.
Ieri pomeriggio mi ha chiamato e mi ha detto "Pozzo, abbiamo in magazzino una maglia non da libero per Janko". In primis ho risposto con 5 secondi di silenzio, poi sono scoppiato a ridere. Lui mi ha ascoltato ancora qualche secondo, per poi dire "Pozzo sono serio. Siamo senza due bande e qualcuno si deve prendere la responsabilità di scegliere". A quel punto abbiamo spostato la telefonata su toni più goliardici, quasi per non pensare alla follia della scelta e per scemare la tensione di una gara che entrambi vivevamo come importantissima.
Claudio ha scelto e Claudio ha vinto. Possiamo star qui a dire quello che vogliamo, ma le sue scelte tecnico tattiche, hanno portato tutte le coseguenze che si sono viste in campo, dalle prestazioni dei giocatori, al carattere messo in campo.
Come ha detto Compri a fine gara: "Porca t***a, mi tocca dargli ragione anche sto giro...".
Quindi questo articolo lo dedichiamo a te Mister, anche se non ti piace esser chiamato così, perché una stagione così bella non è merito solo dell'uno o dell'altro, ma un po' di tutti. E in buona parte è merito anche tuo.
Una alla volta, Cavalli Allenati, una alla volta.
E avanti così.
Che a 45mila metri, l'aria è bella freska e il panorama è mozzafiato. E ancora non sappiamo dove finiremo...
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