Coppa Veneto: i campioni sono Maxa e Massanzago
E' stata la finale di chi andrà presto in B2, di chi ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, della “macchia gialla” e del giocatore più vecchio della serie C. Ma soprattutto, è stata la finale di Coppa Veneto di quattro società, non di quattro squadre. L'evento di Montegrotto, organizzato dal Comitato Regionale Veneto in collaborazione con il Thermal Volley e l'assessorato allo sport del Comune di Montegrotto Terme, ha messo in luce l'essenza del movimento regionale, fatto di prime squadre che lottano per un titolo e di settori giovanili che, al seguito, si sentono parte integrante del gruppo che scende in campo.
La finale di Coppa Veneto 2012 ha regalato emozioni a non finire, in campo e sugli spalti. Al femminile, il Maxa Est Volley ha imposto la legge del più forte, vincendo sì la Coppa come da pronostico, ma sudando più del previsto (Maxa – Gps 3-1: 25-23, 19-25, 26-24, 26-24). Merito di un Gps San Vito mai domo, formato da un gruppo di atlete che per lunghi tratti hanno dato l'impressione che il pronostico potesse essere ribaltato. E' sufficiente guardare i risultati dei parziali per capirlo. Caratteristica del San Vito l'ordine e, in senso buono, l'aggressività: la squadra di Gigi Sesso infatti – tecnico alla quinta finale in dodici partecipazioni – ha sempre iniziato i parziali a mille, riuscendo ad accumulare un buon margine di vantaggio, ma la maggior caratura tecnica del Maxa ha permesso alle veronesi di riprenderle a cavallo dei 20 punti. Da lì in poi, l'esperienza delle ragazze di Pollini, condita da qualche errore del San Vito, ha fatto si che il Maxa la spuntasse negli scambi finali. Se la formazione di San Bonifacio festeggia la conquista della Coppa Veneto e sabato potrebbe già spiccare il salto matematico verso la B2, il Gps porta a casa il premio di Mvp. Va ancora a Sara Ruaro, dopo che la vicentina lo vinse nel 2008. Un premio alla carriera perché Sara – commossa al ritiro del premio – fra poco più di un mese appenderà le scarpe al chiodo.
Nel maschile è un tripudio di emozioni. Prima assoluta per entrambe le formazioni in una finale di Coppa Veneto e spalti suddivisi precisamente a metà. Da una parte, tutti in magli gialla, i più di 200 sostenitori del Massanzago, dall'altra, i numerosi amici dell'Isola della Scala: cori, rulli di tamburi, bandiere e tanto calore. Ne nasce una finale degna di un palcoscenico nazionale, fra due squadre che in campionato si erano già affrontate giocando cinque set. Questa volta finisce in quattro set (Massanzago – Agricola 2000 3-1: 26-24, 18-25, 25-18, 25-22) ed il risultato è più netto del previsto. Massanzago, festante con i molti atleti del giovanile al seguito, fa grande un comune di poco più di 5.000 anime, Isola della Scala si consola con l'Mvp a Gabriele Zanella. Curiosità nella fila dei veronesi: c'è il veterano della serie C, Nicola Norbiato, ex serie A, fisico da trentenne ma la carta d'identità dice 52 anni. E le due formazioni torneranno in campo già sabato prossimo per la rivincita: si gioca a Massanzago, il palio una buona fetta di B2.
Le dichiarazioni:
Simone Pollini, tecnico Maxa Est Volley: «Sapevamo che non sarebbe stato facile vincere la Coppa e così è stato. Merito al San Vito che ha giocato una gran partita: sono state ordinate e ben disposte in difesa. E' vero, ho una squadra molto forte per la categoria, ma abbiamo dovuto mettere in campo il cuore per vincere. Ora ci mancano tre punti per la matematica promozione in B2. Spero di farli presto per concludere la stagione sereni.»
Ennio Favaretto, tecnico Massanzago: «Alleno un gruppo di amici, prima di tutto. In campo si traduce in affiatamento e questo ha fatto la differenza. Ho cercato di far entrare in campo tutti i giocatori, tutti e tredici hanno dato il loro apporto: è stato veramente un piacere partecipare alla finale di Coppa Veneto. In campionato? Siamo ai vertici ma il nostro girone è molto duro, ogni sabato ci sono risultati a sorpresa. Ci crediamo, ma dovremo lottare fino alla fine.»
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