Caro Arbitro,
che mestiere ingrato il tuo.
Più volte ho cercato di mettermi nei tuoi panni, ma ciascuna mia allargata analisiè sfociata alla fine in un'unica e sola conclusione: chi te lo fa fare???
Tale irrisolto quesito si pone certamente all'interno di quell'involucro di misteri che avvolge l'umanità e che nessun essere vivente potrà mai porre dalla parte delle cose risolte. Nessuno infatti vi saprà mai dire perché uno fa l'arbitro, così come nessuno potrà mai dirvi con certezza se sia nato prima l'uovo o la gallina, se sia mai esistito davvero Gesù Cristo, se esistano altre forme di vita nell'universo, ecc. ecc.
C'è gente che studia una vita e non riesce a darsi pace interiore per il fatto che non v'è risposta scientifica a tutto.
Caro Arbitro, chi te lo fa fare???
Ci sono atleti che, per partito preso, odiano la categoria arbitrale, perché la consierano una casta dotata di poteri, che possono cambiare le sorti di un match, senza tuttavia possedere le capacità tecnico-tattiche e/o conoscitive per disporne. Io non credo sia così.
Ci sono altri alteti che, dal canto loro, ritengono che la gara la facciano le squadre che scendano in campo e considerano l'arbitro di poca valenza e di poco valore, alla stregua i un barattolo di sale rovesciato nel Mar Caspio. Io non la vedo in tale ottica.
Ci sono atleti che, nella loro massima espressione agonistica, sembrano dei cavalli imbizzarriti e tendono a fare pressioni verbali e/o psicologiche al direttore di gara, magari oltrepassando quella sottile linea di rispetto estremo, caratteristica dei regimi totalitari della prima metà del '900, pertanto l'arbitro di sente una personalità sottomissibile e si adopera come controforza a tale suo apparente problema, mettendo in campo tutto il suo potere e la sua presunta autorità, per cercare di anestetizzare la forte personalità del giocatore.
Ecco, io a volte, come due sabati fa, ho vissuto questa situazione, certamente per colpa del mio carattere, ma non solo.
Lasciamo stare tutti i discorsi "leggeri" che fa la gente, che spesso e volentieri parla per sentito dire o perché ha la bocca.
Resta il fatto che una frase come "l'arbitro mi sta rovinando la partita" detta a un compagno (nella fattispecie il Cece), non può essere per un giocatore causa di un cartellino (e poi di una squalifica), giacché:
- non detta in tono violento
- non contenente bestemmie
- non contenente linguaggio volgare
- non rivolta al direttore di gara
Peraltro, fare ricorso in questi casi è come andare a cagare nel letamaio: non se ne accorge nessuno.
Però scrivere un disappunto su un blog privato, a due settimane dal fattaccio, rispettosamente parlando, è una denuncia pubblica che merita di essere estesa e condivisa coi lettori.
Ci sono situazioni che non si possono accettare in silenzio.
Così come non è possibile che una coppia arbitrale (vale a dire due arbitri, signori, dico due arbitri), vedano il libero avversario fare un bagher di recupero da fondo campo e gli si fischi una palla accompagnata. Assurdo, specie sul punto di chiusura del match. Certo, meglio per noi, ma non esiste.
Per cui torniamo al punto di partenza: caro Arbitro, ma chi te lo fa fare???
Ogni sabato macini una valanga di chilometri, incassi pochi vili danari sul tuo conto corrente, affronti giocatori violenti e indisciplinati, subisci offese da intere platee di spettatori.
Ma nonostante ciò persegui e prosegui nel tuo cammino.
Grazie Arbitro, perché per merito tuo ogni sabato posso giocare. Tranne sabato scorso, ultima partita dell'anno, contro i primi in classifica, importantissima per andare ai playoff.
Sabato scorso ero in tribuna.
Grazie Signor Arbitro.
3 commenti:
Dove ci si può iscrivere al corso arbitri? :-)
Penso a casa del Pozzo.. prova a vedere li.. :-P
Si, si, lo tengono nel bagnetto piccolo di casa mia...
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