La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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domenica 20 febbraio 2011

Campionato Serie C Maschile - 16° Giornata (19/02/2011)



ASC Povolaro vs. Service Med U.S. Intrepida  3-2 (25-17, 25-19, 25-27, 22-25, 15-12)

Service Med U.S. Intrepida: n. 1 Pozzani (K) (pt. ), n. 2 Alloro (lib.) (n.e.), n. 3 Oliveri F. (pt. ), n. 4 Modena (pt. ), n. 5 My (pt. ), n. 9 Fasoli (pt. ), n. 10 Ambrosi (n.e.), n. 11 Castagna (pt. ), n. 12 Cestaro (pt. ), n. 13 Olivieri L. (pt. ), n. 14 Canossa (lib.) - All. ASSENTE - Assenti: Costantini, John Woll, Tornieri.

M.V.P. =




Dueville (VI)

Un guerriero, anche se stanco, non deve mai dimenticare il suo istinto della battaglia. E combattere. Sempre. Riporterà a casa qualche ferita in più, forse, o forse cadrà sul campo. Ma comunque non lascerà mai qualcosa di intentato, un nemico da affrontare, una principessa da salvare, un drago da sconfiggere. 
Dopo due set di inesistenza sotto tutti i punti di vista, il Caio ci ha presi in parte e lo ha detto, a tutti: "Combattete, guerrieri. Siete nati per questo. Non state giocando, non è Intrepida ciò che vedo".
La paura del buio è la generale sconfitta che uno si dà a priori e la paura di non essere all'altezza dell'avversario, di non avere i colpi giusti per sconfiggerlo; e tu lo tratteggi con chiari lampi di gioco luminoso che fa nascere il segreto della risposta. E la risposta noi l'abbiamo data, ribaltando una gara che ormai era persa.
I guerrieri stanchi sono coloro che hanno corpo, spirito e anima e sentono tutto questo sporco. E ognuno a modo proprio lo affronta, ne purifica un pezzo per sè e chi gli sta vicino. La riconoscenza non sempre torna, perchè c'è sempre chi non ha capito e va avanti indifferente.
Ma la squadra ieri ha capito, unita, compatta. Forse un po' tardi, ma sicuramente in tempo per non crollare davanti a una squadra che voleva e doveva batterci, davanti a un pubblico che bramava un tre a zero facile per i loro beniamini.
Dopo una settimana di tensioni e nervosismi, di situazioni difficili da gestire, ci siamo ritrovati in campo col dovere morale di dimostrare che questo gruppo vuole fare bene fino alla fine, con la psicologia stressata dal fatto che c'era una gradinata con 30 nostri spettatori che ci chiedevano di giocare per loro, per le loro urla e i loro cori, per i loro applausi e le loro incitazioni. Un pubblico che si fa sentire ogni sabato, che ci segue fedele, che ci fa sentire grandi e amati. Un pubblico senza il quale saremmo lo stesso Cavalli, ma non di Razza.
E poi c'era un Presidente, che si è preso la briga di venire in trasferta per farci sentire che la società c'è e ci osserva, ci porta avanti e ci conduce, anche nei momenti più difficili.
Tutto ciò ci ha fatto scendere in campo rigidi, con le gambe inchiodate e con un senso di responsabilità che pesava come un macingno.
Non vi scrivo la partita, perché vi basta guardare i parziali per capire come è andata. Non vi scrivo chi è stato il migliore in campo, perché la squadra era un'unica entità e i giocatori sono stati tutti allo stesso livello, nel bene e nel male.
Vi scrivo solo che la Scuderia c'è, è qui per voi appassionati del volley, e ha ancora tanto da darvi.
La prossima settimana ci sarà la sfida casalingacon Bardolino, con diretta su Radio RCS.
Vi aspettiamo.
Perché siamo ancora in zona play off, perché siamo ancora guerrieri pronti a lottare.
Perché il nostro motto, anche se c'è chi ultimamente lo espone beffardo sulle tribune, è sempre quello.
Non succede, ma se succede...
E intanto 10 squadre su 13 ci guardano il fondoschiena, coi loro striscioni ancora appesi sugli spalti.

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