Sto
cercando un po’ di ordine dentro di me, perché sono in un momento storico della
mia vita sportiva in cui sono sommerso di emozioni, sentimenti, sensazioni e
anche motivazioni. Ogni fase della vita di ognuno di noi, effettivamente, è
sommersa da queste “azioni”, ma comprendere quali siano e razionalizzarle nella
nostra testa, è cosa assai complessa.
In
effetti, a fare un po’ di chiarezza, le emozioni sono certamente più complesse
delle sensazioni e prevedono anche componenti cognitive e/o motivazionali.
Le
sensazioni, dal canto loro, nascono dall’attivazione fisiologica del corpo
attraverso i canali sensoriali e rimangono legate, per l’appunto, alla sfera
corporea.
Molto
simili sono fra loro emozioni e sentimenti e, di fatto, la gente tende spesso a
confonderli; ma le emozioni sono meno stabili nel tempo dei sentimenti e meno complesse,
seppure entrambe abbiano componenti cognitive e motivazionali. I sentimenti
sono mossi da più emozioni contemporaneamente e hanno carattere di stabilità
nel tempo.
Infine,
possiamo dire senz’altro che le emozioni toccano sfere motivazionali, ma non
sono le motivazioni stesse. La motivazione è la pura spinta al raggiungimento
di uno scopo o di un bisogno.
Per
cui, guardando da fuori quello che oggi vivo, il Fresko resta sicuramente un
sentimento forte per me, ma il Dual Fresko rappresenta la nuova fortissima
emozione che piano piano inizio ad assaporare, frutto anche del bel gruppo che
si è formato in prima squadra, della dirigenza che dà tutta se stessa, dello
staff tecnico che mette in campo competenze e passione per garantire il massimo
ai nuovi Cavalli di Razza.
Le
sensazioni, invece, non cambiano di molto, perché il rumore del pallone sul
parquet, lo schiaffo della mano sulla sfera di gioco, il profumo del nastro da
dita, i riflettori della palestra negli occhi quando servi al salto, la ruvidità
e irregolarità del pallone Molten che ti solletica il palmo della mano quando
lo accarezzi, la liscezza e morbidezza del pallone Mikasa che lo rende viscido
quando si mischia al sudore, il profumo della muta da gara appena indossata, il
suo olezzo finita la partita, il fischio arbitrale, la voce del compagno che
esulta, lo sfogo dei tifosi quando mettiamo in saccoccia punti combattuti…
tutte sensazioni che rendono meraviglioso il fatto di scendere in campo, che ci
fanno sacrificare tanti momenti personali per crearne altri al servizio dello
sport e della squadra.
Ed
è importante che le sensazioni non cambino, cambiando squadra o società o
progetti. È fondamentale. Perché se le sensazioni non cambiano, le motivazioni
continuano a vivere e ti portano a fare cose che nemmeno tu pensavi di poter
fare.
Io
oggi sono motivato. La squadra ha vinto due partite, con compagini forse di attuale fattezza
inferiore, ma sempre due vittorie sono. Sabato si gioca un altro match
importante, che potrebbe determinare la qualificazione alla seconda fase di
Coppa.
Insomma,
non facciamo dichiaratamente sul serio, ma facciamo pacatamente per davvero. Non
ambiamo a vincere tutte le partite, ma siamo motivati a vincerne il più
possibile, ad acquisire prima possibile una meritata salvezza, ad andare avanti
in Coppa più che si riesce e a provare a fare qualcosa di buono in questo
ostico campionato. Non creiamo aspettative, ma bramiamo certezze.
Dobbiamo
crederci, lavorare sodo in allenamento, dare fiducia alla macchina tecnico
organizzativa e fare un passo alla volta.
Una
alla volta, come diceva qualcuno. Una alla volta e avanti così.
Che
le sensazioni le abbiamo già cominciate a vivere, le motivazioni stanno
arrivando e possono solo che portare a buoni risultati. Una alla volta, che se
i risultati arrivano, le emozioni esplodono dentro di noi.
E
una volta accumulate emozioni, i sentimenti perdureranno nel tempo.
In
bocca al lupo, Dual Fresko Volley. E sighede, saghede.
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