La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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mercoledì 29 aprile 2015

SERIE C, 24a Giornata: FRESKO VOLLEY vs CORNUDA TRIVENETO S.R.L. 3-1

 

Fresko Volley3
Cornuda Triveneto srl TV1
 
Parziali:(25-17;25-16;19-25;26-24)    
 
Fresko Volley  
Pozzani Francesco8 
Ferrari DennisSqualificato 
Veronese Nicolò20 
Castaman Davide2 
Ambrosi Luca6 
Sterzi Matteo0 
Fantoni Matteo2 
Annunziata Giovanni15 
Tosadori Nicola2 
Segala Filippo0 
Marinelli Lorenzo15 
Bona Veggi Stefanone 
Alloro EmanueleLibero 
Frigo ThomasLibero 
  
Piccoli Roberto1°Allenatore
Zenato MarcoPrep. Atletico
Compri MirkoTeam Manager
 
 
Sabato sera è sceso a San Bonifacio il Cornuda. Quart’ultimo in graduatoria, ma salvo grazie al grande divario che c’è tra loro e la terz’ultima. Chi si aspettava una partita semplice si è sbagliato di grosso, infatti i trevigiani non sono stati per nulla remissivi e se la sono giocata con il coltello tra i denti per tutta la partita. In più c’era l’assenza per squalifica di Ferrari e l’incognita delle dimissioni da allenatore di Ambrosi C. che hanno portato alla promozione a primo allenatore di Piccoli. Alla fine tutto è andato per il verso giusto e con grande determinazione i ragazzi del presidente Pozzani si sono accaparrati tre punti fondamentali per mantenere la piazza d’onore.
Mister Piccoli parte con Fantoni al palleggio, schiera Marinelli opposto, centrali Pozzani e Ambrosi L., libero Frigo e ai lati Veronese e Annunziata. Partenza a razzo dei nostri che con un turno al servizio efficace di Marinelli si portano subito 8-4. La correlazione muro/difesa funziona alla grande, molteplici sono i palloni che vengono contenuti dal duo Pozzani/Ambrosi, Frigo li appoggia e ci pensano poi Marinelli e Veronese a tramutarli in punti 22-14. Chiusura tranquilla 25-17.
Sestetto confermato. Questa volta i trevigiani si dimostrano più attenti e il cambio dell’opposto gli porta dei vantaggi, tanto che si arriva in parità sul 10-10. Qui inizia ancora una volta il lavoro del muro locale e questa volta è un sontuoso Annunziata che si sobbarca il dovere si tramutare in punti le difese dei compagni, alla fine saranno ben otto in questo parziale. Il divario si apre impietosamente su un turno al servizio di Ambrosi 23-15. Accademia fino al finale 25-16.
Cornuda porta altri piccoli ritocchi al sestetto e questa volta il loro gioco diventa realmente efficace. Inoltre cala un minimo la tensione nel Fresko, difficilmente si possono tenere i ritmi forsennati dei primi due set. La ricezione balbetta e per Fantoni diventa difficile smarcare gli attaccanti. Il solo semprefficace Veronese trova i pertugi nella difesa avversa. Ad inizio parziale si infortuna Marinelli che viene sostituito da Segala. La giovane promessa legnaghese non riesce però mai ad entrare in partita. Sul 7-13 mister Piccoli cambia Annunziata per Tosadori. La ricezione torna su livelli accettabili e i muri di Pozzani pian piano riportano sotto il Fresko fino al 18-19. Sembra che si possa riprendere il controllo del gioco e chiudere, ma Cornuda non ci sta e accelera 19-25.
Piccoli ripropone il sestetto di inizio partita nel quarto parziale. Ora i trevigiani sono galvanizzati e in difesa si fanno sentire, non lasciando cadere nulla. Il Fresko però non ha voglia di lasciare sul terreno punti e combatte palla su palla. Tutti i ragazzi portano in questo parziale il loro contributo di punti. Torniamo a ribadire che il set è giocato punto a punto con un massimo di un paio di punti di distacco, sono però sempre quelli di Cornuda a tenere la testa avanti fino al 18-21. Piccoli prova la carta Castaman per Pozzani e i risultati sono sontuosi, infatti il centrale vicentino, al rientro dopo un fastidioso infortunio al ginocchio, piazza due muri letali che i portano i nostri sul 25-24. Ci pensa poi Noal a schiacciare fuori il pallone del definitivo 26-24. Tutti al centro del campo a festeggiare e festa sugli spalti.
Missione compiuta, distanze inalterate nei primi quattro posti della classifica e ora è atteso a San Bonifacio il Tomasoni Bremas Maserada. Formazione che occupa la penultima posizione a pari punti del Nervesa. L’errore più grosso da fare potrebbe essere quello di abbassare la guardia, ma siamo convinti che questo non succederà.
Sempre Avanti e Forza Fresko.!

p.s.: va segnalata l’ottima prova di Marinelli che all’esordio da titolare non ha fatto rimpiangere lo squalificato Ferrari

StaFFFresKo

domenica 26 aprile 2015

Mettete dei fiori nei vostri cannoni...

Quando ero piccolo, non ero molto bravo nel disegno. Avevo tanta fantasia, tante idee, ma poca praticità. Era come immaginare una villa ottocentesca in ogni suo dettaglio, arredata e finita, ma poi non essere in grado di disegnarla. Alle elementari (che oggi credo si chiamino primarie) avevo tutti i miei amici maschietti che sapevano disegnare macchine, robot e animali. Mentre le femminucce erano più brave con persone, cuori e fiori. I fiori in particolare, erano una dannazione, perché spesso quando c'era un compito di disegno, la maestra chiedeva fiori o alberi o comunque elementi naturali.
Io con i fiori ero una schiappa. Il mio amico Federico invece sapeva disegnare di tutto, infatti ancora oggi porto un tatuaggio con la caricatura di uno squalo che mi ha disegnato lui. Comunque, ricordo bene che una volta la maestra chiese di disegnare il nostro fiore preferito. In realtà, dubito che un qualsiasi bimbo di 7 anni abbia un fiore preferito, ma, di fatto, la richiesta era chiara. L'obiettivo era portarsi a casa un bel voto sul disegno del proprio fiore preferito ed io, stanco di sentirmi continuamente mortificato perché, a detta della maestra, non ero bravo nel disegno, ho deciso che volevo almeno un BUONO da portar a mia madre. Però non sapevo nè quale fiore disegnare e nemmeno come fare a metterlo sul foglio. Ricordo, come fosse oggi, che quella fu una delle prime volte in cui mi sono trovato a combattere con il pensiero terribile del "non c'è la faccio". Un espressione banale come non ce la faccio ha il potere di impedire alle persone di fare molte cose. In realtà con la dedizione e la costanza, le cose che non si riescono a fare sono davvero poche.
Quel giorno a ricreazione andai in giardino, era metà mattina, primavera, una temperatura mite di aprile e io, giovane artista impaurito, ero in cerca di un fiore. Un fiore qualsiasi, un fiore che quel giorno sarebbe divenuto il mio fiore preferito.
Ero quasi scoraggiato e al limite della rassegnazione, quando recandomi nell'aiuola dietro la mensa scolastica, trionfante sul suo lungo stelo, vedo che si inerpica un tulipano, giallo come il sole, bello come un turbante arabo. Del resto, il nome tulipano deriva dal turco tullband, che significa copricapo, proprio in virtù della forma del fiore.
Fu così che, semplicemente osservandolo, compresi che per disegnare un tulipano sono sufficienti 12 linee, compreso stelo e foglie. Una dozzina di rette e di curve erano sufficienti per raggiungere un obiettivo che fino a pochi minuti prima sembrava inarrivabile. Quel giorno, sebbene avessi solo 7 anni, il mio carattere ha subito una forte scossa e la mia testa ha smesso di pensare "non ce la posso fare, perderò ancora" e ha iniziato a dire "io non perdo mai, o vinco, oppure imparo qualcosa".

"Ci sono quelli che usano sempre gli stessi vestiti, ci sono quelli che portano gli amuleti, quelli che implorano guardando il cielo, quelli che credono nelle superstizioni, quelli che continuano a giocare quando finisce il gioco e ci sono quelli che continuano a correre quando tremano le gambe, quelli che continuano a lottare quando tutto sembra perduto come se ogni volta fosse l'ultima, convinti che la vita sia una sfida, soffrono ma non si lamentano perché sanno che il dolore passa, il sudore si asciuga, la stanchezza finisce, ma c'è una cosa che non finirà mai... la soddisfazione di esserci riusciti... nei loro corpi c'è la stessa quantità di muscoli, nelle loro vene scorre lo stesso sangue, ciò che li rende diversi è il loro spirito, la determinazione di raggiungere la cima, una cima alla quale non ci si arriva superando gli altri, ma superando se stessi."

Questo è ciò che ho dentro oggi. Questo è ciò che sento. Ma come dice una persona che stimo davvero tanto, quando si vince si é sempre fenomeni. Lavoriamo per cinque vittorie, poi se ne riparla.
Una alla volta, cavalli orgogliosi, una alla volta.
E avanti così.


domenica 12 aprile 2015

SERIE C, 22a Giornata: FRESKO VOLLEY vs ALVA INOX DELTA VOLLEY 1-3


Fresko Volley1
Alva Inox Porto Viro3
 
Parziali:(22-25;25-19;20-25;19-25)    
 
Fresko Volley  
Pozzani Francesco6 
Ferrari Dennis26 
Veronese Nicolò13 
Ambrosi Luca0 
Sterzi Matteo4 
Fantoni Matteo1 
Annunziata Giovannine 
Tosadori Nicola9 
Segala Filippo4 
Marinelli Lorenzo0 
Bona Veggi Stefano0 
Alloro EmanueleLibero 
Frigo ThomasLibero 
  
Ambrosi Claudio1°Allenatore
Piccoli Roberto2°Allenatore
Zenato MarcoPrep. Atletico
Compri MirkoTeam Manager
 
 
Sabato sera è arrivata per il Fresko Volley la quinta sconfitta della stagione, contro il Delta Volley Porto Viro che ora insegue i nostri a un solo punto di distanza. I ragazzi di Falcini si sono dimostrati molto cinici, hanno retto l’urto iniziale dei locali e poi hanno approfittato di ogni indecisione dei bluarancio e si sono presi meritatamente i tre punti.
Coach Ambrosi parte con Fantoni e Ferrari sulla diagonale palleggiatore/opposto, laterali Veronese e la sorpresa Tosadori, centrali Sterzi e Ambrosi, libero Frigo. Partenza a razzo dei veronesi che non lasciano spazio di replica ai rodigini. Veronese con la battuta in salto mette costantemente in apprensione gli ospiti e piazza ben quattro ace nel parziale. A sorprendere maggiormente è la determinazione che i ragazzi del Fresko mettono su ogni pallone. Questo porta i nostri ad un consistente vantaggio in prossimità dell’arrivo della prima tappa 20-16. Qui succede l’imponderabile. Ricostruzione facile dei nostri su una palla inviata nel nostro campo in palleggio dal Porto Viro e Fantoni che serve ad Ambrosi un primo tempo. Palla lisciata e Fresko che si pianta come un ciclista in salita. Non si riesce più a spingere sulla corona e ai ragazzi del “professore” Falcini non par vero di poter riaprire un set che sembrava compromesso. Perini e Bovolenta diventano implacabili e sorprendentemente il parziale se lo aggiudicano gli ospiti 22-25.
Tutto il palazzetto è basito di fronte ad una realtà che sembra impossibile, ma tant’è il Delta Volley è in vantaggio. I ragazzi di Ambrosi hanno voglia di rivalsa e partono a razzo anche nel secondo. Questa volta il gioco e i punti sono un po’ meglio distribuiti ed è ancora la battuta con Ferrari, Veronese e Pozzani a far male. Il primo tempo con Pozzani, subentrato a Sterzi, inizia ad essere incisivo, Tosadori inizia a giocare dei pallonetti micidiali e questa volta i bluarancio non commettono gli errori del set prima e si aggiudicano il parziale 25-19. Sul finire del set si blocca Ambrosi Luca per un dolore al ginocchio.
Nella frazione successiva si vede nel sestetto Sterzi per Ambrosi. La testa del Fresko vorrebbe dominare ancora i rodigini, ma questi cambiano la loro strategia difensiva, bloccando costantemente gli attacchi di Veronese e i primi tempi locali. Pavan e Voltolina ora a muro toccano e rallentano quasi tutti gli attacchi locali. Sembra di assistere alla corsa del ciclista che partito a mille, a metà percorso ha finito le energie e non riesce più a far girare i pedali. Solo Ferrari e Tosadori danno un minimo di certezze, ma è troppo poco. La battuta non è più incisiva come prima e Bovolenta e Perini gestiscono al meglio le palle di contrattato. Non si riesce più a trovare il bandolo della matassa e sono gli ospiti a chiudere il parziale 20-25.
In questa situazione di difficoltà si agitano anche gli animi e la tensione è palpabile. Tutti si aspettavano una gara dura, ma nessuno si aspettava di essere sotto con il Porto Viro dopo aver visto il primo quarto d’ora del match. Segala prende il posto di Veronese e Ambrosi Luca prova a tornare in campo per Sterzi. Ora il gioco veronese inizia a basarsi solo su Ferrari. Infatti tutti gli altri attaccanti non riescono a trovare pertugi validi nel muro e nella difesa avversaria. Quando anche Ferrari viene limitato si fa notte fonda. Inoltre un paio di decisioni cervellotiche di una mediocre coppia arbitrale fa inasprire ulteriormente gli animi e in un men che non si dica oltre al cartellino rosso che viene presentato a Ferrari, vengono sparati anche un paio di palloni fuori campo e il set e l’incontro se ne vanno mestamente 19-25.
Sabato ci aspetta il nostro turno di riposo, pertanto avremmo due settimane per metabolizzare la sconfitta. Va messo in evidenza che nel girone di ritorno sono già arrivate ben quattro sconfitte, che il Massanzago è ora avanti di tre lunghezze e che pertanto la promozione diretta la possono regalare soltanto loro, ma ricordiamo che i sogni di gloria del girone d’andata erano forse dovuti anche a combinazioni astrali fortunate. L’obbiettivo stagionale erano i playoff promozione, traguardo per cui si è ancora perfettamente in corsa e che pertanto va puntato fino alla fine. Notte di riposo per recuperare le energie perse in una salita troppo dispendiosa e alla ripresa carichi come molle e pronti allo sprint finale. Ripresa che vedrà scendere a San Bonifacio il Cornuda, formazione che ormai ha centrato l’obbiettivo salvezza.
Sempre avanti e Forza Fresko!

StaFFFresKo

Un blog davvero (o da vero???) ... equino!!!!