Aspettative.
Una parola che apparentemente suonerebbe anche dolce.
Aspettative. Salgo in pullman, penso al perché sono qui e sento le aspettative
spingere. Apro il tablet, faccio partire Lorenzo nelle mie cuffie Pioneer
bianche, che fanno molto giocatore professionista e nell'ebrezza di questa
illusione irrealizzata e irrealizzabile, vivo ancora le mie aspettative.
Guardo la strada che scorre, sono
solo nella mia musica, penso alla meta e a cosa significa e mi carico di
aspettative. Sto pensando al fatto che siamo primi in classifica, per il momento,
di un solo punto. Al fatto che se fai un passo falso tutti gli algoritmi e le
cabale si tradurranno in una sola cosa, riprendere a rincorrere. E sento le
aspettative. Penso alle mie ultime prestazioni, negative, che non mi
soddisfano, dovute a problemi di testa e di fisico, penso all'assenza di alibi.
Perché quando sbagli le partite cerchi sempre cause esterne, ma in realtà hai solo cause interne da regolare.
E respiro le mie aspettative.
Sono le aspettative, mie, dei miei compagni, dei miei
allenatori, della pallavolo veronese ... Sono queste aspettative, vissute in
modo sbagliato dai Cavalli di Razza, che hanno fatto perdere 5 dei 6 punti di
vantaggio in classifica, che ci hanno fatto gettare al tempo la Coppa.
Anche oggi, siamo sopraffatti dalle aspettative, le assaggio nel viaggio in pullman, il loro sapore amaro, come il veleno.
Inizia la partita. Allenatori nervosi, giocatori in una fossa, stiamo galleggiando nel fluido
tiepido del nostro non reagire. Perdiamo il primo set e ancora giochiamo male
nel secondo. Ma a un certo punto ... accade, ci ricordiamo chi siamo, come sappiamo
giocare e desideriamo ardentemente di vincere. Finalmente. Siamo al corrente
che Porto Viro ha fatto un passo falso e che Massanzago non intende perdere
punti. Sappiamo che se vinciamo andremo a +2 che non è molto, ma è sempre
meglio di un +1!
E portiamo a casa il risultato. Era ora. Medicine medicali. Era ora!!!
Che dire: buon compleanno Fresko Volley e cento di queste
vittorie.
Una alla volta, Cavalli dalle Freske Aspettative, una
alla volta.
E avanti così.
Serve un momento di raccolta, di reazione del gruppo,
perché non basta voler vincere e raggiungere l'obiettivo, bisogna volerlo
ardentemente, con tutta l'anima, il corpo e la mente.
Nessun commento:
Posta un commento