La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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venerdì 15 ottobre 2010

L'elezione del capitano

L'elezione del capitano


Foto del nuovo Capitano, Francesco I

Le modalità di elezione del capitano hanno subìto numerose trasformazioni nel corso dei secoli. Inizialmente veniva eletto dal popolo e dal clero di Madonna di Campagna. Alcuni vennero nominati dall'imperatore del Sacro Intrepido Impero, che si arrogava questa facoltà attraverso il Privilegium Othonis, un documento stipulato il 1/2/962 dall'Imperatore Vicentini III, del quale si avvalsero anche i suoi successori, fino a Viviani XXXIV. Nel caso di Capitan De Biase, l'elezione avvenne allorché una colomba si posò sul suo capo. Questo venne considerato come un inequivocabile segno della designazione divina. Nella società sportiva delle origini il Capitano veniva eletto come tutti gli altri giocatori, con il concorso della società e della comunità sanmichelotta. Col passare degli anni, visti i vari tentativi di intrommissione, la componente comunitaria venne eliminata dall'elettorato attivo. Ciò nonostante l'influenza del potere temporale non venne meno, si pensi al fatto che la nomina del vicario di Becherle era addirittura ratificata con proprio placet dal presidente. Solo con il Decreto di Nico III del 2010 tutti coloro che non siano giocatori vengono definitivamente espulsi dal processo di elezione del Capitano e l'elettorato attivo viene riservato solo ed esclusivamente ai giocatori stessi.

Attualmente l'elezione del Capitano viene decisa dai giocatori riuniti in conclave in palestra (diritto risalente al 1059 stabilito con un concilio in Laterano) tramite votazione segreta che non richiede la maggioranza. Il conclave si riunisce non prima di sei giorni dall'inizio del Campionato. I giocatori durante tutta la durata del conclave non possono avere alcun contatto con l'esterno, ma solo trangugiare litri e litri di birra bavarese. Per gli scrutini, ci si reca al Guglielmi Caffé e Mastro Toci procede con la lettura delle schede. L'esito è segnalato ai fedeli all'esterno con una fumata del Toci: nera (Marijuana) negativo, bianca (Hashish) se positivo. Qualsiasi maschio bevitore di birra può essere eletto capitano (sebbene raramente un soggetto non appartenente alla stirpe dei CDR sia stato eletto) e se non ha ancora ricevuto gli ordini sacri gli vengono subito conferiti e viene consacrato Cavallo di Razza. Le norme in vigore per la sede vacante, per lo svolgimento del conclave e per l'elezione del nuovo capitano sono state promulgate nella costituzione capitanatica apostolica Universi Dominici Equestri da Bortolo IX nel 1996.

L'incoronazione e la presa di possesso dello Spogliatoio

Alla presentazione del nuovo capitano, eseguita attraverso il tradizionale annuncio dell'Habemus Capitanum segue, solitamente dopo pochi giorni la solenne cerimonia di incoronazione nel Santuario di Madonna di Campagna, che avvia il complesso delle cerimonie di insediamento, che comprendono, nei giorni successivi, le visite a tutte le squadre giovanili dell'Intrepida e che si concludono con la solenne cerimonia di presa di possesso dello Spogliatoio, dove il capitano porta paste e vino per tutti.

Il Capitano uscente, Cecello XII, che ha tenuto onorevolmente la carica per tre anni:










LE FOTO DELLO SCRUTINIO:


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