GianMarco, quarantaequalchecosa anni, tifoso d’eccezione. Il sabato indossa il suo piumino che gli hanno regalato i giocatori dell’Intrepida e parte da casa, verso metà pomeriggio, perché sa che c’è la sua squadra del cuore che gioca. Non importa quanti autobus dovrà prendere per andare da Borgo Roma a Madonna di Campagna. Lui parte. E state certi che arriva sempre.
Entra in palestra mentre ancora si sta montando la rete e saluta. Prima il Pozzo, ovviamente, poi tutti gli altri, uno ad uno.
E si da un gran da fare per allestire nel pre-gara tutto ciò che serve. Porta i palloni in campo, raccoglie i documenti di identità dei giocatori, segue l’addetto arbitro in ogni suo spostamento. Ma più di tutto, spera che i Cavalli di Razza vincano, per poter entrare in spogliatoio a riconsegnare i documenti. Questo è il patto.
E stasera, nella gara di casa, GianMarco è entrato in spogliatoio a consegnare i documenti ai suoi beniamini.
La partita non vogliamo raccontarla più di tanto: gara veloce (a un quarto alle dieci era già finita), combattuta solo nel primo set. Avversari a 0 punti, poco sportivi e molto agguerriti. Poche possibilità per loro, squadra di casa nettamente superiore, e nella tecnica e nel gioco e nel fisico.
Meritano menzione una diagonale stretta di Scappini che si è chiusa nei 13,3 centimetri, una serie di battute “cometa” di Pozzani, una palla “Splender” di Cestaro alla velocità del suono, un attacco in parallela di Modena che l’autovelox ha stimato ai 322 chilometri orari, una difesa sotto-muro stile “comodità equina” di Marcone.
Importante come sempre l’apporto di Tornieri (influenzato), Larcher (incagottato) e Carotti (gallina vecchia fa comunque buon brodo).
Grandioso come sempre il pubblico, che ormai riesce a lasciare pochi gradoni liberi sugli spalti. Eccezionale.
Insomma, mancano solo De Biase (detto il Sudafricano) e Vanzo (lo stiamo ancora aspettando dopo il secondo allenamento di settembre). Ma ghe la femo stesso!
Evviva evviva, avanti così. Sette vittorie su otto partite. I Cavalli di Razza intonano ancora una volta “A Povegliano” nello spogliatoio, mentre GianMarco entra con un sorriso a 64 denti.
E a 21mila metri l’ossigeno inizia a diradarsi.
Bravi Cavallini, legnosi, ancora un po’ natalizi, ma siete partiti nel 2010 col piede giusto. E adesso ci si allena tutta settimana per andare a disputare un altro derby di provincia, in quel di San Bonifacio
Una alla volta ragazzi, una alla volta. E avanti così.
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