E anche questa
esperienza è andata. Andata nel senso che l'abbiamo assaporata, vissuta,
gustata e osservata, come si fa con le cose belle della vita. Ma questo non
significa certo che non si potrà rifare, in un futuro nemmeno troppo lontano.
È andata nel senso
che le energie messe in questo progetto sono state tante, in primis perché non
è facile coordinare due sport apparentemente cosi diversi e lontani come la
pallamano e la pallavolo. In secondo luogo, perché abbiamo condito il tutto con
un Progetto Album Figurine che non ha precedenti, con oltre 300 foto fatte ad
atleti, allenatori e dirigenti.
Insomma, tirando le
somme, non possiamo che essere orgogliosi e soddisfatti di ciò che abbiamo
messo in piedi. Magari ci sono ancora tante cose migliorabili, anzi
sicuramente, ma intanto ci abbiamo provato. Abbiamo smosso di qualche
centimetro quella tetra montagna composta da pigrizia, disinteresse ed esigenze
personali, facendo filtrare una bella luce bianca nel mare della passione e del
bene comune. Si perché a volte non ci rendiamo conto che oggi è sempre più raro
trovare società, che si muovano nel proprio territorio, per creare eventi
sportivi o culturali. A volte diamo per scontato che organizzare una partita,
un torneo o un evento qualsiasi sia una cosa semplice, normale e anche un po' dovuta. E poi magari
andando in un'altra società, quelle cose che per noi erano normale amministrazione, si
rivelano vitali e splendide e ci mancano. Ma ormai è troppo tardi.
A volte crediamo che contribuire all'organizzazione
sia un mero aiuto per gli organizzatori, senza comprendere invece che si sta
facendo qualcosa per lo sport. A chi mi ha detto "Pozzo, sono stanco di lavorare per i tuoi eventi", rispondo che non faceva nulla per me, ma faceva tanto per la pallavolo e per lo sport. Lo sport è un patrimonio comune, per noi, per i nostri fratelli, per i nostri figli. Per cui spero venga rivalutato questo aspetto, per il bene di tutti e dello sport.
A volte la soddisfazione ci fa combattere contro la stanchezza. E il gusto supera di gran lunga la fatica.
Per cui mi rivolgo a
te, amico del volley. A te che hai 12 anni... a te che ne hai 27... a te che ne
hai 35... anche a te, che ne hai 50: ti scongiuro, non dare per scontato ciò
che hai sotto gli occhi. Non pensare che un gemellaggio sia una cosa inutile o
sciocca. Non sottovalutare, per esempio, l'Annuario delle Figurine, perché fra
trent'anni, quando lo estrarrai dalla tua libreria, con gli occhi lucidi e
nostalgici avrai la possibilità di farlo osservare a tuo figlio, sfogliandolo con gusto e gioia nel
cuore. Non credere, ancora ad esempio, che una lotteria rappresenti una
situazione frivola, perché non hai idea cosa ci sia costato recuperare tre
maglie della nazionale e farle firmare a due grandi campioni come Lanza e
Giannelli, che da splendide persone quali sono ci hanno aiutato nell'impresa.
Ti prego, amico del
volley, non sottovalutare tutto ciò che hai visto o che vedrai in futuro,
perché è mosso da passione, solo ed esclusivamente da passione per lo sport. E
proprio per questo, ha un valore puro, raro e inestimabile.
E magari,
caro amico del volley, se la prossima volta ne avrai l'occasione, mettiti ai
remi anche tu, a vogare almeno per un turno, ad aiutare la nave a raggiungere
quell'isola che nemmeno si immaginava esistere. Perché tu non lo sai, ma
l'isola delle gioie e delle grandi emozioni sportive è lì che ti aspetta. E noi aspettiamo te.
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