La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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domenica 19 ottobre 2014

L'araba fenice...

Nella Divina Commedia (Inferno XXIV, 107-111) Dante Alighieri così la descrive:
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“che la fenice more e poi rinasce,
quando al cinquecentesimo appressa
erba né biada in sua vita non pasce,
ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce"

È un po’ che non scrivo, nonostante alcuni miei affezionati lettori mi abbiano prima sollecitato e poi ammonito. Mi sono limitato a trascrivere gli articoli delle partite, tecnicamente completi e significativi, dell’amico Roberto. Ammetto che in gran parte si trattasse di assenza di tempo da parte mia, soprattutto nel periodo in cui ho contribuito all’organizzazione dei Mondiali di Pallavolo Femminile a Verona, ma confesso senza vergogna che avevo anche bisogno di qualche momento di purificazione, per poter scrivere parole pure, prive del veleno che le delusioni della vita a volte ti impongono.

Ci stiamo riprendendo, con una facile prima fase di Coppa Veneto che ci ha catapultato agli ottavi e una prima di campionato che, nonostante l’avvio col freno a mano tirato, che ultimamente ci caratterizza, ci ha fatto sorseggiare di nuovo dalla “grolla” della vittoria, alzandola verso il cielo, durante banchetto dei vincitori.
Ma qualche vittoria non significa essere i migliori in circolazione e tenere i piedi per terra e la mente umile, non è impresa per tutti. La mia fortuna è che ho uno staff tecnico, che tra mille difficoltà e ostacoli, riesce ancora a districarsi con giusto piglio, preparando bene la squadra tecnicamente e tatticamente. Ho un capitano, che sa bene come tenere compatto il gruppo e come infondere pillole di saggezza e umiltà in un gruppo, che tra esperti e novelli può creare qualche aspettativa positiva al pubblico che lo segue. Ho quello che per me è il vice capitano, che in contromano riesce a fare 30 punti a partita, sorridendo sempre, facendo il matto e tenendo alto il morale dei Cavalli di Razza. Ho una squadra, che partita dopo partita, trasferta dopo trasferta, si sta compattando e porta in campo delle giocate spettacolari e delle vittorie rigeneranti.
Per cui si, possiamo uscire dal nostro periodo nero, anche se tante cose e alcune persone ancora ci remano contro.

Vorrei anche prendermi, in questa occasione, un piccolo spazio e aprire una parentesi su questo mondiale, da me vissuto in prima linea come membro del Comitato Organizzativo Locale. Credo lo meriti. È stata un’esperienza incredibile, che ha arricchito la mia anima sportiva e la mia mentalità dirigenziale. Ho avuto la fortuna di viaggiare con esponenti di altissimo livello della FIVB, di portare alcune delle giocatrici più forti del mondo dal palazzetto all’albergo, di pranzare in hotel con le squadre più prestigiose del globo, di relazionarmi quotidianamente con i Team Manager più agguerriti della Terra. Ma sopra ogni cosa, ho avuto la fortuna di lavorare 15 giorni con un gruppo di volontari tenaci, competenti, presenti, con una capacità di sacrificio che mai avrei immaginato. A volte abbiamo riso, a volte ci siamo emozionati quasi fino a piangere, a volte ci siamo lamentati per la stanchezza, a volte abbiamo anche litigato. Ma ci siamo sempre aiutati e voluti bene, come un gruppo compatto che vuole portare a casa un obiettivo importante. 
Porterò nel cuore e nella mente questo percorso e insieme ad esso alcune persone che per me lo hanno caratterizzato, tra cui Ferraro F., Novaria E., Testoni M., Totolo A., Falese L., Formentin G., Ragno M., Olivieri G., Brendolan C., Faggionato L., Franchini D., Ferraro F., Lucchese M., Vincenzi G., Brognara T., Maraia F., Burato C., Tamanini C., Fasol P., Bressan L. e tutti gli altri che in questo momento dimentico, ma che tanto hanno dato, tra cui i ragazzi che hanno accompagnato con sacrificio le squadre per due settimane. 
E tutte le mail e sms che ho ricevuto una volta finito il mondiale dai Team Manager dai Presidenti delle altre Federazioni di Pallavolo internazionale, ne sono la testimonianza. Verona ha eccelso, ha brillato e ha fatto vedere a tutta Italia e agli ospiti del resto del mondo, quanto sia grande il nostro spirito di unione. E mi sento fiero di essere veronese, così come sono orgoglioso del nostro Presidente Bianchini, che fa da collante a tutto ciò che vediamo, che porta eventi incredibili nella nostra città, che è il primo ad arrivare la mattina e l’ultimo ad andare via quando si spengono i riflettori. A volte criticato, spesso elogiato, resta un esempio indelebile per la pallavolo italiana. E molti dovrebbero provare a fare la metà delle cose che lui ha fatto negli ultimi tre lustri, prima di criticarlo o attaccarlo su cavolate che passano svelte, come l’acqua del fiume scorre rapida tra i sassi.

Ciò detto, come diceva Eminem… Guess who's back, back again … Pozzo's back… o no?

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