La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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lunedì 25 novembre 2013

Un Pozzo di emozioni: VI giornata di Campionato - B2 maschile - 23/11/2013


Rifletto, rivedo, analizzo, ripeto ogni minuto della partita di sabato sera. Lo faccio sempre, ma quando le partite sono calde e combattute come quella scorsa, lo faccio ancor di più. E mi spiace, ma sarò prolisso, per cui se non avete tempo o non siete interessati, cliccate sulla x in alto a destra dello schermo.

Ci sono tante cose che mi lasciano nella piena consapevolezza del mio ragionamento, ma sono tutte condite dalla sensazione di aver lavorato bene nell’ultimo biennio, di aver compreso come vanno costruiti i gruppi e quali sono le tipologie di atleti di cui necessitiamo al Fresko per portare avanti il nostro progetto. Certo problemi, inconvenienti e sorprese dell’ultimo minuto sono all’ordine del giorno, ma quando hai la base con cui affrontarli tutto risulta più semplice.
Il primo ragionamento che ho rimuginato, riguarda lo staff tecnico, per il quale debbo dare il 98% del merito al mio socio Claudio. Uno staff che lavora sodo, senza tanti crucci, senza grilli per la testa, con umiltà e ignorando le voci della pallavolo pettegola che a volte lo colpiscono. A parte il nostro primo allenatore, che abbiamo avuto il modo di apprezzare già lo scorso anno e che personalmente stimo come poche persone al mondo, altrimenti non l’avrei scelto come socio, oggi vi parlo del Pippo e del Tia. No, non mi sono sbagliato, ho usato i soprannomi di proposito, giacché parlo di uomini e non solo di tecnici.
Piccoli Roberto, in arte Pippo, è stato fortemente voluto da Claudio l’estate scorsa e la trattativa è proseguita per qualche tempo, sfociando poi nella firma del contratto. Roberto, descritto da tutti come un carattere focoso e passionale, sabato ci ha fatto un bel regalo (oltre che autoregalarsi per il compleanno una vittoria di un derby): ha portato a casa una delle partite più calde della stagione. Con coach Ambrosi sugli spalti per squalifica, Roberto ha preso in mano la squadra, la quale lo ha seguito di buon grado e ha saputo mettere in pratica le indicazioni dello staff. Indicazioni evidentemente corrette, perché quando vinci hai fatto tutto bene.

Il Pippo, a mio avviso, è uno dei più fulgidi esempi, che le persone che hanno tanta passione per il volley (e lui ne ha da vendere), se trovano il giusto ambiente possono dare davvero tanto. Peraltro, caro Pippo, siamo tanto tanto tanto felici che ti abbiamo fatto perdere un derby “tristo” (Hellas vs. Chievo) per condurne uno da cardiopalma (Isola vs. fresko) e lo rifaremmo altre mille volte. Ringraziamo anche tuo figlio per la comprensione, anche se sappiamo che saltare il secondo tempo della “partia de balon” ti deve essere costato caro!!!
 
Resentera Mattia, in arte Tia, è il mio spasso in panchina. Sempre con i giocatrori, per i giocatori, tra i giocatori, non abbandona mai il gruppo. In panchina, non posso parlargli sennò si incasina con gli scout e prendo parole. Poi però se non gli parlo mi cerca lui, per commentare qualche errore o palla “folle” e ci facciamo sempre una risata. Anche questo serve ai giocatori, oltre agli scout che tiene e che ha imparato a registrare bene: un uomo che faccia una battuta ogni tanto e stemperi il clima teso. Bravo Tia, sempre più indispensabile. Sarà dura quando dovrai operarti a quel maledetto ginocchio che ti ha tenuto fermo un anno. Ma siamo felici di averti al Fresko.
Il secondo ragionamento, riguarda il gemellaggio con Isola della Scala, gentlemen’s agreement fortemente voluto dal sottoscritto, che ancora oggi difendo a denti stretti. Però sinceramente, inizio a fare fatica a difenderlo, per alcuni episodi accaduti sabato e per altri vissuti ad agosto/settembre. Tolto che Simone Bellinazzi, in arte Bambu, resta per me un amico del volley e una persona con cui mi sono sempre relazionato in modo corretto e trasparente (e altrettanto fa sempre lui con me), non posso dire la stessa cosa dei “suoi”. Già il mio staff si era lamentato a inizio preparazione quando un dirigente isolano più volte ha cercato di “soffiarci” all’ultimo Michele Persona, chiamando il giocatore più volte. Per fortuna che Michele è un ragazzo speciale, uno dei pochi in circolazione che ha una parola sola. E per questo sono ultrafelice di averlo nelle nostre fila e di festeggiare il suo ventiseiesimo compleanno con lui. Tanti auguri di cuore Mitch.
Ciò detto, sabato sera ci sono stati episodi da entrambe le parti che non si sposano molto con il gemellaggio in corso. Tutto è nato da un muro punto del titolatissimo Filippo Sgrò, atleta incredibile e decisamente di altra categoria, come testimoniano i suoi 35 punti, ma dal carattere quantomeno complicato, tanto per gli avversari, quanto per i suoi compagni, a mio modesta opinione, come testimonia il punteggio finale. Tornando al muro punto, però, l’opposto isolano dopo aver stampato il nostro “ragazzino terribile” Nicolò Veronese, gli ha lanciato un’occhiataccia di sfida, prolungata e fuori luogo, che ha mandato su tutte le furie noi e i nostri tifosi. Nicolò, che è un signore, ha semplicemente risposto sul campo, restituendo il muro al doppio della velocità di quello preso e siglando molti punti importanti. Ma questo episodio, ha tolto serenità alla partita e da quel momento sono nati diversi momenti di tensione.
Su tutti, un tifoso, che mi riferiscono essere il Sig. Bertozzo, ma che io personalmente non conosco e che non so bene che ruolo abbia all’interno della società isolana, che ha iniziato a urlare “PESTA” ogni volta che Zanella andava al servizio, oltre che altre simpatiche prese in giro, poco eleganti e poco rispettose per un uomo che tanto ha dato a Isola della Scala, soprattutto nell’anno della promozione dalla C alla B2. Evidentemente si ritiene che l’atleta Zanella tanto abbia dato, quanto abbia preso e che non meriti il rispetto degli ex, soprattutto se hanno indossato la fascia di capitano. L’unico errore di Zanella, dal canto nostro, è stato non limitarsi a rispondere sul campo (come sa ben fare e ha fatto sabato sera, con una prestazione eccelsa e una serie di ace da brividi), ma rivolgersi anche al pubblico, come il galateo dello sportivo vieta da sempre di fare. Questo tifoso dunque, che ripeto mi dicono chiamarsi di cognome Bertozzo ma che non conosco personalmente, si è rivolto in modo aggressivo e maleducato ai nostri atleti, ai nostri tifosi e alla coppia arbitrale. Decisamente senza lo stile che questo sport denota e pretende da sempre.
Parliamo di una frangia minore di pubblico che non va a tifare la propria squadra, bensì si reca al palazzetto per tifare contro la squadra avversaria e imbeccarsi con i tifosi ospiti. Mi dispiace signori, questo non è corretto. Come, a mio parere, non è corretto che un signor atleta come Bissoli, non sia al corrente che Fresko e Isola siano gemellati; deve esserne informato. Come non è corretto che un allenatore come il sig. Guaresi, seppur a ragione per i numerosi torti arbitrali subiti (e su questo siamo d’accordo, ma guardiamo anche che il palleggiatore isolano ha fatto doppie per tutta la partita e non ne hanno fischiata mezza), prenda la sedia e si sieda rivolto verso il muro, in senso di protesta. Del resto, lui stesso ha dichiarato sui giornali che non hanno perso a causa degli arbitri.
I miei atleti, i miei allenatori e i miei tifosi tutti erano al corrente del gemellaggio e hanno iniziato la serata rispettandolo al 100%. Poi tutto è andato degenerando.


Di contro, faccio i miei complimenti a due atleti isolani: il capitano (e amico) Roncari Matteo, il quale ha tenuto le tensioni proprie e di squadra nella sua metà di campo, mai lamentandosi contro gli avversari e mai inveendo contro i “nostri”. Bravo Teo, fossero tutti come te (e lasciamo stare il giochetto del chiamare formazione ogni due per tre, che sappiamo tutti che non è imputabile a Matteo, bensì al chi da fuori gli dava disposizioni di farlo, come anche in passato è accaduto molte volte). E poi, all’evergreen Renzi Riccardo, che nonostante la non più giovanissima età, salta alto in attacco ma, soprattutto, resta a mio avviso il più forte “muratore” della provincia veronese. Bravo Ricky, sei un grande giocatore, del resto se fino all’ultimo abbiamo provato ad aspettarti al Fresko un motivo c’era.

Concludo, attendendo la gara di ritorno, per comprendere se il gemellaggio sarà o meno attuabile anche nella prossima stagione, giacché se non ci sono i presupposti non ce l’ha mica ordinato il dottore…
Porto a casa un time out di Mister Piccoli, una frase che mi è piaciuta da morire: “ora ragazzi chiudiamo il set. Non pensiamo più a nulla, diamo la palla a Zanella che la mette giù. Resta solo una cosa a cui pensare. Se mettiamo giù questa palla possiamo esultare per la vittoria e, fino alla gara di ritorno, il derby lo abbiamo vinto noi. Se la mettono giù loro, abbiamo perso e ci tocca tacere fino a quella partita”.
Beh Mister, quella palla Zanella l’ha messa a terra…eccome se l'ha messa a terra...
Una alla volta, Cavalli Gemellati, una alla volta e avanti così.


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