La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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lunedì 2 marzo 2015

Lo spettro delle aspettative...

Aspettative.
Una parola che apparentemente suonerebbe anche dolce. Aspettative. Salgo in pullman, penso al perché sono qui e sento le aspettative spingere. Apro il tablet, faccio partire Lorenzo nelle mie cuffie Pioneer bianche, che fanno molto giocatore professionista e nell'ebrezza di questa illusione irrealizzata e irrealizzabile, vivo ancora le mie aspettative.
Guardo la strada che scorre, sono solo nella mia musica, penso alla meta e a cosa significa e mi carico di aspettative. Sto pensando al fatto che siamo primi in classifica, per il momento, di un solo punto. Al fatto che se fai un passo falso tutti gli algoritmi e le cabale si tradurranno in una sola cosa, riprendere a rincorrere. E sento le aspettative. Penso alle mie ultime prestazioni, negative, che non mi soddisfano, dovute a problemi di testa e di fisico, penso all'assenza di alibi. Perché quando sbagli le partite cerchi sempre cause esterne, ma in realtà hai solo cause interne da regolare.
 
E respiro le mie aspettative.
Sono le aspettative, mie, dei miei compagni, dei miei allenatori, della pallavolo veronese ... Sono queste aspettative, vissute in modo sbagliato dai Cavalli di Razza, che hanno fatto perdere 5 dei 6 punti di vantaggio in classifica, che ci hanno fatto gettare al tempo la Coppa.
Anche oggi, siamo sopraffatti dalle aspettative, le assaggio nel viaggio in pullman, il loro sapore amaro, come il veleno.
Inizia la partita. Allenatori nervosi, giocatori in una fossa, stiamo galleggiando nel fluido tiepido del nostro non reagire. Perdiamo il primo set e ancora giochiamo male nel secondo. Ma a un certo punto ... accade, ci ricordiamo chi siamo, come sappiamo giocare e desideriamo ardentemente di vincere. Finalmente. Siamo al corrente che Porto Viro ha fatto un passo falso e che Massanzago non intende perdere punti. Sappiamo che se vinciamo andremo a +2 che non è molto, ma è sempre meglio di un +1!
E portiamo a casa il risultato. Era ora. Medicine medicali. Era ora!!!
Che dire: buon compleanno Fresko Volley e cento di queste vittorie.
Una alla volta, Cavalli dalle Freske Aspettative, una alla volta.
E avanti così.
Serve un momento di raccolta, di reazione del gruppo, perché non basta voler vincere e raggiungere l'obiettivo, bisogna volerlo ardentemente, con tutta l'anima, il corpo e la mente.

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