La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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domenica 1 febbraio 2015

La Coppa se ne va, come le ali di Icaro

Padre e figlio si allacciarono le ali alla schiena, si arrampicarono sul davanzale e si lanciarono nell'aria. Era buio, a parte la luce di qualche stella.

«Urrah!» gridava Icaro, volteggiando nel cielo. «Sto volando! Guarda, sto volando!»

«Punta sempre a ovest» gli urlò il padre. «E ricorda di non spingerti troppo in alto. Guai se ti avvicini al Sole: potrebbe sciogliere la cera che tiene unite le tue ali e farti precipitare!». Icaro si stava talmente divertendo che non lo ascoltava neppure. Si librò fino a raggiungere le stelle. 

Poi puntò verso l'Orsa Maggiore.
Non si accorse che Elios, il Sole, cominciava a guidare il suo grande cocchio fiammeggiante sull'orizzonte orientale. Elios diede un colpo di frusta e raggi infuocati sfrecciarono attraverso il cielo. 
Uno di loro toccò le ali di Icaro e la cera cominciò a colare nell'oceano. 

Le penne si staccarono, volteggiando lentamente intorno a lui: così l’imprudente Icaro piombò dritto nel mare, urlando al padre di salvarlo.


Il povero Dedalo lo vide affondare senza poter far nulla; poi, piangendo disperatamente il figlio perduto, riprese a volare verso la Sicilia. 



E le sue lacrime, via via che cadevano nell'acqua, venivano catturate dalle Nereidi e trasformate in perle di saggezza.


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