La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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giovedì 12 maggio 2011

Tiriamo le somme

Ci sono momenti in cui lascio passare, altri in cui sono molto critico e intransigente.
Questo momento appartiene al secondo caso. E' qualche giorno che ragiono sul cosa scrivere, sul come trattenere la delusione di un terzo posto sfuggito per un nonnulla, per un crine di cavallo, per un alito di vento caldo in un'estate di agosto.
Non siamo andati a giocarci i play off per un piccolo spazio in cui troviamo dentro una moltitudine di cose. Un millimetro di cielo che contiene dieci mesi di volley intenso e sacrificato.
Quando ad agosto scorso abbiamo chiuso la campagna acquisti, data la neo-promozione, la società ha deciso che l'obiettivo sarebbe stato la salvezza, giusto passo per una stagione di tutto rispetto.
Ma io, dentro di me, mi sono sempre dato l'obiettivo della promozione, fin dal primo minuto in cui ho visto questo squadrone, che ad oggi ha la mia massima stima, inforcare le ginocchiere.
E ci ho creduto fino alla partita a Treviso, quando ho capito che a fine stagione sicuramente una squadra più forte di noi c'era e meritava di essere lassù.
In ogni caso parliamo di un campionato di fatiche, con squadre forti e un girone dove le prime 6 si sono date battaglia tutto l'anno, sorpassandosi e sportellandosi di continuo.
Come dice il buon Tedeschi, mancò la fortuna, non il valore. Un quartiere come Madonna di Campagna non ha mai visto questi livelli di volley e ogni sabato ci ha mostrato la sua gratitudine, riversandosi nel PalaCecello a fare il tifo. Ma questo non ci basta.
Noi sappiamo perfettamente che ci sono due partite dove abbiamo perso il campionato, dove dovevamo e potevamo vincere e dove invece abbiamo sprecato e fallito. La prima è quella di Bardolino e la seconda è quella in casa delle Aquile di Massanzago. Tutte le altre sconfitte ci stavano, facevano parte delle dinamiche del volley, ma queste due no. Il punto che ci è mancato per andare ai play off, i tre punti che ci sono mancati per essere secondi, sono quelle due partite. Lo so io, lo sai tu,  lo sa chi sputa nel piatto dove ha mangiato, lo sanno tutti quelli che di pallavolo ne masticano almeno una portata alla settimana.
Ma questa è la vita.
Giochi, vinci. Giochi, perdi. Giochi.
Non c'è cosa più importante che giocare e competere. Se poi giunge la vittoria, è come mangiare una torta alla panna con le mani, follia e sapore insieme. Gusto e passione contemporaneamente.
Non importa, abbiamo fatto bene, siamo la veronese più forte della serie C, teniamo testa alla maggior parte delle compagini e, soprattutto, abbiamo ancora un progetto da portare avanti.
Anzi un Super progetto, un progetto che definirei serenissimo.
E questo ci porta a continuare in un lavoro senza sosta, ma che ci nobilità non poco.
Un grazie a tutti, ai miei compagni in primis, gruppo stupendo. All'allenatore di questa splendida stagione, Caio Ambrosi. Alla Dirigenza, in particolare Nico, Lella, Bortolo e Dany. Al tifo sempre presente, soprattutto alle morose costantemente sugli spalti, alle puledrine della prima divisione (Tota e Silvietta su tutte, più volte in trasferta), alle varie giovanili maschili e femminili, ai genitori e agli amici. Grazie di cuore. Un forte riconoscimento a tutti gli sponsor, in particolare al Caffé Guglielmi con cui il rapporto è diventato di gioia e amicizia. Un grazie a chi ci crede sempre e ogni anno di più. Un grazie a chi è stato un amico, oltre che un compagno. Un grazie al mio socio, Caio, con cui nasce di nuovo qualcosa di importante, col Fresko Volley insieme alla neonata A.S.D. Intrepida Volley. Un grazie alle squadre rivali, ma amiche; e a quelle rivali e nemiche, perché grazie a loro siamo diventati ancora più forti.
Un bravo a chi sta sopra in classifica e una pacca sulla spalla a chi sta sotto.
Una stretta di mano a me stesso, perché farmela ogni anno da solo ha sempre portato bene.
Ciò detto, ci sono solo due persone che non posso e non voglio ringraziare, ma che troverò prima o dopo sulla mia strada. E quel giorno, pregate che io sia di buona.
Nel frattempo, ci rido sopra, insieme a tutti voi. Lettori Equini. A presto.


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