La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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domenica 9 gennaio 2011

Campionato Serie C Maschile - 11° Giornata (08/01/2011)



Pittarello PSG Legnaro vs. Service Med U.S. Intrepida 1-3 (23-25, 25-19, 14-25, 14-25)

Service Med U.S. Intrepida: n. 1 Pozzani (K) (pt. 10), n. 2 Alloro (lib.) (n.e.), n. 3 Oliveri F. (pt. 9), n. 4 Modena (pt. 16), n. 5 My, n.9 Fasoli (pt. 4), n. 10 Ambrosi (pt. 6), n. 11 Castagna (pt. 16), n. 12 Cestaro (n.e.), n. 13 Olivieri L. (pt. 6), n. 14 Canossa (lib.) (pt. 1) - All. Francia. - Assenti: Costantini, John Woll, Tornieri.

M.V.P. = Castagna Mirko






Legnaro (PD)

A volte scrivere una cronaca di gara non è facile. C'è quella parte emotiva, che vuole scrivere dei momenti vissuti dal giocatore. Esiste una parte detta "del pallavolista", la quale vorrebbe dire come tecnicamente è andata la gara, ma questa è la parte più difficile e meno obiettiva, perché ogni giocatore, tecnico o tifoso scriverebbe una cosa diversa. Esiste poi la parte di cronaca, la quale si limita a descrivere i fatti così come accaduti, senza analisi o commenti ulteriori.
Tra tutte in assoluto quella che preferisco è la parte emotiva, quella che parla di cosa si respira il campo. Perché questa è la descrizione che solo i giocatori sentono, chi è sugli spalti non la vive a pieno.
Ieri c'è stato un primo set in cui siamo partiti spavaldi, prendendo anche dei bei break di vantaggio. Ma quelle due volte che gli avversari si sono fatti sotto, ci siamo leggermente rammolliti e ci siamo fatti raggiungere. Ma alla fine l'abbiamo spuntata di due lunghezze.
Il secondo set ci ha visti nel peggio del nostro status, quello nervoso fine a sé stesso. Si perché ci sono gare in cui riusciamo a essere nervosi pro-attivi, e trasformiamo la rabbia in gioco efficace ed efficiente. Ma ci sono set, come quello di ieri, in cui il nostro nervosismo ci annulla, ci spegne, diventa il nostro perggior nemico.
Origine di tutto ciò? Gli attacchi che non passavano, per lo più al centro. Con una buona ricezione da parte di tutti, il centro spesso aveva il muro a due (se non addirittura a tre) e non passava. Pozzani peraltro soffre nel secondo set un notevole calo di concentrazione, in parte perché stava giocando male, in parte perché si "becca" con Canossa, peraltro per quelle classiche inezie agonistiche che colpiscono tali giocatori, che molto tengono al risultato finale.
Terzo set cambia il clima, Pozzani si dà una calmata, dopo essersi rannicchiato in un angolo a pensare alla sua Isola Felice, Canossa gli dà un cinque che vale più di ogni incoraggiamento, Castagna porta il buonumore e Modena, Fasoli, Olivieri F. e Ambrosi mantengono l'ambiente e il gioco.
Ci spiace che in una gara in cui avrebbero certamente pagato lo scotto del cattivo gioco i centri, Pozzani su tutti, non essendoci cambi per tale ruolo, la sostituzione colpisce il nostro lato Olivieri L., unica pedina sostituibile per variare un minimo le dinamiche in campo. Holly, per quanto possa valere, la squadra ti abbraccia e loda il tuo preziosissimo lavoro da gregario. Buona parte del campionato è anche figlia di queste situazioni.
Gli ultimi due set non sono da raccontare. Vinti entrambi di undici lunghezze portano la squadra a cantare nello spogliatoio e applicare un altro stemma del potere CDR.
Nonostante la forma al servizio non sia al top (Castagna escluso), registriamo miglioramenti a muro ma, soprattutto, in ricezione.
E guardando la classifica, ci viene da dire che non succede, ma se succede... a 23 mila metri si inizia a respirare un ossigeno che sa di matematica salvezza. Ed è già tanto per una neo promossa.
Guardando le gare restanti, noi giochiamo la prossima con la prima in classifica Paese e poi riposiamo. Nella nostra giornata di riposo poi, Paese ospiterà Schio.
Tutto è ancora da scrivere. Tutto è ancora aperto.
In ogni caso, quando uno viaggia, ogni tanto deve anche girarsi e guardare cosa ha lasciato alle sue spalle. E noi in 4 anni ne abbiamo viste di cotte e di crude, ma soprattutto abbiamo assaporato e continuiamo a gustarci grandi soddisfazioni.
Non ci dimentichiamo di ringraziare le decine di persone che ogni volta ci seguono in trasferta. Impagabili.
Una alla volta, Cavalli Secondini, una alla volta.
E avanti così.
Sognare non costa niente...

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