La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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lunedì 3 maggio 2010

Al PalaColognola tutti insieme per un saluto rivolto al cielo

Una festa fa bene a tutti, sempre, anche a chi non è più fra noi. Una festa non è per forza allegria; una festa può celebrare una persona, farcela sentire ancora fra noi, risvegliare ricordi e momenti passati con essa.
Ieri era la festa del Lele, uno di noi. Uno di quelli che mangiava pallavolo a colazione e la offriva ai compagni, condividendola di gusto. Una di quelle persone con cui ti sedevi a parlare di schemi, di gioco, di volley con una birra in accompagnamento e tante risate di fondo.
Lo conoscevamo tutti Gabriele, soprattutto i sestetti base scesi in campo a inzio gara. Giocare il 2° Memorial Bertucco per la maggior parte di noi è stato un onore. Ieri sera siamo scesi fieri in campo, ci siamo schierati in linea e quando abbiamo sentito la voce del Mullà nel microfono, che leggeva l'articolo sul Lele, gli occhi ci si sono riempiti di calde lacrime.
Lacrime che ognuno di noi ha tenuto per sé, ma lacrime che ognuno di noi ha condiviso con tutti i presenti.
La pallavolo è speciale anche per questo, perché tiene viva la memoria di chi ha condiviso una rullata con te, di chi ti ha alzato una veloce al centro, di chi ti ha chiamato il pistone sulla rigiocata, di chi ha sparato la tesa in banda con precisione millimetrica dopo la rice imprecisa.
Grazie Gabriele, perché hai riempito i nostri cuori di tanti sentimenti, ma soprattutto, hai riempito i nostri occhi di uno splendido e sano volley veronese.

1 commento:

Unknown ha detto...

Ciao Lele!

Un blog davvero (o da vero???) ... equino!!!!