La citazione di questi tempi:

"Nel volley, come nella vita, le vere soddisfazioni derivano dal vivere nel presente ogni momento, nel bene e nel male. Una squadra, da buona, diventa grande quando ogni giocatore impara a fidarsi dei compagni, al punto che la parola IO viene sostituita dalla parola NOI"

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sabato 11 luglio 2015

Dual FresKo Volley - serie C

10/07/2015. Un'altra data da segnare sul diario di bordo. 
Pozzani e Lippi, rispettivamente presidenti di Fresko Volley e Dual Volley, si trovano in una serata afosa a Villa Pozzani, con i loro entourage, per siglare una collaborazione che si spera possa far bene alla pallavolo maschile nei tempi a venire, ed evitare chiusure di categorie o, addirittura, di società.
Nasce così il Dual Fresko Volley, serie C maschile che giocherà il proprio campionato in quel di Dossobuono. 
E ovviamente contestualmente inizia un mio personalissimo pensiero.
Penso a come è cambiata la pallavolo, nei tempi, nei modi, nelle economie, nella qualità, nei numeri. Non è colpa di nessuno, è una questione evolutiva, del tempo che vola, di mode e tendenze che cambiano, di persone e personaggi che si susseguono.
No, non credo che sia solo colpa del fatto che non ci sono più soldi, pochi dirigenti bravi, rari allenatori di qualità e sempre meno giocatori giovani. 
È un po' come quando in giro dicono che c'è crisi; è dal 2008 che per la gente c'è crisi. Ma la crisi è cosa passeggera, questo non è uno status di transizione, trattasi di situazione consolidata. Così è e non passerà in poco tempo.
Lo sport non è in crisi, lo sport è cambiato. Abbiamo diverse priorità, diversi obiettivi. Ci si riempie la bocca di parole che spaventano, come COLLABORAZIONE, ma poi ognuno cura il suo orto. E allora un anno abbiamo la squadra con i giocatori più forti di Verona tutti lì, senza ancora oggi comprenderne le ragioni, che vince e convince e l'anno dopo non esiste più. E ancora un progetto che finisce a patrasso.
Peraltro, non appena un qualsiasi organo federale di volley propone una novità, si trema al sol pensiero di lasciare la strada vecchia per quella nuova. Si rimane a fissare un punto casuale, sperando che qualcosa arrivi. Ma non si fa nulla per cambiare le cose. 
Faccio la prima squadra, compilo i moduli, faccio l'iscrizione online, tesseramenti, affiliazioni...coda, timbro, firma e riprendi...a posto così. Nessuna idea, nessuna innovazione. 
Massima priorità all'appuntamento per parlare per primo col DS della serie A, per avere i suoi giocatori più prestigiosi. Perché io merito, perché io so, perché ho l'allenatore migliore, perché da me cresceranno bene ... 
Ma è poi così? Abbiamo davvero allenatori per i giovani? Dirigenti per i giovani? Non lo so, ma dai risultati di tutti, grossa crescita non ne vedo. 
Il Fresko per primo può fare molto di più.
Poi c'è la questione che bisogna introdurre un cambio generazionale di dirigenti, allenatori e giocatori. Attualmente c'è un sacco di gente che è messa su un piedistallo per dire qualcosa...il problema è che spesso chi ha molte cose nuove da dire, sta in coda muto e aspetta. E così perdiamo le occasioni. A volte forse non si deve pretendere che chi parla sia una persona che ha già dimostrato tanto, si può anche provare a far dimostrare qualcosa a chi esperienza ne ha poca.
Ergo, così come vengono incentivate, giustamente, le squadre giovani, mi chiedo perché non ci siano incentivi per le società con allenatori e dirigenti sotto i 40 anni. E per le federazioni provinciali che lavorano bene sui giovani arbitri. Non lo capisco.
Siamo antiquati, legati a vecchi stereotipi, che hanno fatto la storia e hanno fatto molto bene. Ma come ho detto i tempi sono cambiati e se non ci inventiamo qualcosa la nave andrà alla deriva, seguendo una corrente pericolosa invece che sfruttare il vento, che non è vero che non soffia più. Soffia in direzioni diverse, che non conosciamo, che non sappiamo forse come siano in realtà. E allora che facciamo?
Potremmo smettere di allenare, di far squadre o di giocare, potremmo chiuderci in casa, a quattro mandate...non litigheremmo mai, non ci ammaleremmo più ... O forse si, di malinconia...
Potremmo sperare che tutte le altre società chiudano, una dopo l'altra, schiacciata dopo schiacciata, sotto la sciabola dell'economia scadente, difesa dopo difesa, finché ne resta viva soltanto una, tutti gli altri sono morti. Guarderemmo giorno e notte, trasmissioni alla televisione, che ripropongono vecchie partite, ma non avremmo più nessuno contro cui misurarci, conto cui giocare i campionati ... in quello splendido sport che è la pallavolo.
Non c'è crisi, così come non c'è bonaccia. C'è solo un nuovo vento, che traccia nuove rotte e che non sappiamo dove porterà. Ma il vento c'è.
Chi ha voglia di studiare le carte nautiche, faccia un passo avanti... Amerigo Vespucci cercasi ... Cristoforo Colombo desiderasi ... Io la mia rotta nuova ho provato a tracciarla, ora stiamo a vedere dove ci porta.

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